E hanno già iniziato a fare acquisti natalizi. Panettoni, regali, alberi. Con numeri anche superiori all'anno scorso.
LUGANO - Arriva dicembre, tempo di alberi e addobbi, di regali. Scontato? Per niente, in quest'anno dove niente è scontato. La notizia arriva dalle catene della grande distribuzione, ed è confortante: i ticinesi, nonostante tutto, credono anche in questo Natale. E hanno iniziato a fare acquisti di conseguenza.
È ancora presto per correre a conclusioni, certo: per gli alimenti il picco è atteso a ridosso delle Feste, mentre in alcuni negozi - Migros ad esempio - gli alberi di Natale non sono ancora stati esposti (lo saranno nelle prossime due settimane). «Abbiamo allestito solo da pochi giorni i primi scaffali natalizi» spiega il portavoce di Migros Ticino Luca Corti. «Tuttavia per ora le vendite sono in linea con gli anni scorsi, non registriamo variazioni sensibili».
Una sorpresa, se si considera che le festività sono in "forse", con le misure anti-Covid prorogate al 18 dicembre. Ancora mercoledì il Consiglio di Stato ha chiarito che attenderà le disposizioni federali (attese per il 16) e che «se l'andamento epidemiologico lo richiederà siamo pronti a misure più restrittive». Un Natale di «prudenza e raccoglimento», come auspicato dal direttore del Dss Raffaele De Rosa, in cui però i ticinesi non vogliono rinunciare a cioccolatini e calendari dell'Avvento.
«Siamo molto soddisfatti delle vendite» gioisce Aldi, che già a inizio novembre ha esposto tutto l'armamentario: «Cioccolato, biscotti, panettone e vari ingredienti per torte e biscotti, ma anche luci, ghirlande, carta da regalo, piante» elenca il portavoce Angelo Geninazzi. «La pandemia non sembra avere inciso dopotutto».
Segnali ancora più incoraggianti da Coop, che ha addirittura notato un aumento nella domanda di panettoni, rispetto all'anno scorso. «Anche la richiesta di decorazioni è cresciuta - spiega il portavoce Mirko Stoppa - in particolare candele e alberi artificiali». Sarà il bisogno di scaldare l'atmosfera, di mandare un segnale all'esterno. Oppure semplicemente il fatto che, per una volta, i ticinesi hanno deciso di passare più tempo in famiglia?