Presa di mira soprattutto l'allocuzione di Karin Valenzano Rossi. Sul posto anche la polizia
LUGANO - Un intervento "di disturbo" era stato annunciato e, puntuale, è arrivato. Il primo a prendere la parola durante i festeggiamenti in Piazza Riforma è stato il sindaco Marco Borradori, che è stato da subito fischiato da un gruppo di manifestanti, ma è riuscito a concludere il suo discorso.
Meno bene è andata alla municipale Karin Valenzano Rossi, che da subito è stata presa di mira da fischi e cori dei molinari e simpatizzanti. In particolare il collettivo "Taspettofuori" non ha apprezzato che «fosse una persona sospettata di essere coinvolta in prima persona in un atto profondamente antidemocratico come quello della demolizione dell'ex Macello a tenere il discorso in occasione della festa nazionale» avevano dichiarato pochi giorni fa.
«Vergogna», «Fuori la lega dal Ticino», «Via via fascisti e polizia» sono solo alcuni degli slogan urlati in direzione del palco. Non sono mancati anche momenti di tensione dove qualche esponente dei molinari ha dato degli spintoni alle forze dell’ordine.
La municipale ha potuto riprendere il discorso solo dopo una ventina di minuti, in seguito all'intervento della polizia, che ha fatto da scudo alla zona in cui si tengono le allocuzioni. Ma le urla e i fischi non sono diminuiti.
Karin Valenzano Rossi ha poi fatto appello al mito di Guglielmo Tell, «che non protestò», suscitando ancora più fischi da parte dei manifestanti. Nel frattempo la gente in piazza ha applaudito più volte la municipale.