Il social: «Istiga all'odio». Chiesta al tribunale la revoca del blocco
BELLINZONA - «Il comitato “no” al Matrimonio per tutti sta istigando odio su Facebook». È così che il colosso dei social media giustifica la recente censura della pagina in lingua italiana del comitato nazionale. Una situazione che durante lo scorso mese di luglio si era già verificata per post e pagine del comitato in lingua tedesca.
Negli scorsi giorni - lo si legge in una nota - è quindi stata depositata presso il tribunale distrettuale di Willisau una petizione per chiedere «che il blocco di Facebook sia revocato su base superprovvisoria». E viene inoltre chiesto che «Facebook non possa cancellare e bloccare i post senza giustificazione e senza la possibilità di commentare».
La motivazione fornita dal social network per il blocco dell pagina sarebbe, secondo il comitato, «senza fondamento» e costituirebbe «una diffamazione nei nostri confronti».