L'Ufficio federale delle strade prende posizione a seguito del maxi ingorgo di oggi sull'A2.
«Sono disservizi inaccettabili per i ticinesi», aveva tuonato nel pomeriggio il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali.
LUGANO - Detto, fatto. A seguito del maxi ingorgo registrato oggi sull'A2, con una colonna di veicoli che da Lugano si è allungata fino al Mendrisiotto, il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali aveva invocato a gran voce le scuse da parte dell'Ufficio federale delle strade (USTRA): «Sono dei disservizi non accettabili per i ticinesi», aveva commentato il consigliere di Stato, anch'egli "vittima" dei disagi alla circolazione. Aggiungendo che ormai il danno era fatto, ma che «sarebbe gentile se l’Ustra si scusasse con l’utenza quando succedono fatti del genere».
E il mea culpa per l'imprevisto e per i conseguenti disagi «volti tuttavia a garantire la massima sicurezza dell’utenza autostradale» è arrivato questa sera, tramite una nota stampa. «Purtroppo solo chi lavora sbaglia», spiega l'USTRA. Il quale illustra pure come si sia arrivati alla situazione odierna. «Dopo la riapertura, questa mattina, della carreggiata tra Melide e Gentilino interessata dai lavori di pavimentazione eseguiti durante la notte, si è manifestato un problema esecutivo che avrebbe minato la sicurezza dell’utenza».
L’impresa responsabile ha quindi dovuto procedere immediatamente alla riparazione, chiudendo la corsia autostradale in direzione nord per alcune ore. «Questo - conclude l'Ufficio federale delle strade - ha purtroppo provocato degli inevitabili rallentamenti al traffico in transito, prontamente segnalati dai diversi canali informativi ufficiali».