Quest'estate i casi di Covid sono calati, ma si guarda all'inverno e a un vaccino efficace anche contro Omicron
«Il processo di valutazione è in corso e viene trattato da Swissmedic in modo prioritario», confermano dall'Ufficio del Medico cantonale
BELLINZONA - Seppur i casi di coronavirus siano in calo, recentemente si parla sempre più dell'importanza di avere a disposizione un vaccino "bivalente", efficace sia contro il ceppo originale di Covid sia contro la variante Omicron, assoluta protagonista dell'ultima ondata.
Uno dei primi Paesi ad aver approvato il nuovo "booster" bivalente è stato il Regno Unito: l'Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (Mhra) ha infatti autorizzato il vaccino bivalente di Moderna, che, inoltre, si presume possa richiedere la somministrazione solo una volta all'anno.
A che punto siamo, però, in Ticino e in Svizzera? Lo abbiamo chiesto all'Ufficio del Medico cantonale: «Sia Moderna che Pfizer hanno presentato a Swissmedic una domanda di estensione dell’omologazione per il vaccino anti-COVID-19. Si tratta di un vaccino adattato bivalente, ossia che contiene due tipi di acido ribonucleico messaggero (mRNA), sia per codificare la proteina Spike del ceppo originale di Wuhan come anche per la variante Omicron. Il processo di valutazione è in corso e viene trattato da Swissmedic in modo prioritario».
Si guarda all'inverno
Eppure, tra la popolazione si percepisce quasi una sensazione che il Covid non esista più. «Attualmente i numeri di contagio stanno scendendo in tutta la Svizzera, come anche nel nostro Cantone», hanno confermato dall'Ufficio del Medico cantonale, aggiungendo però che «siamo ancora nel periodo estivo e delle vacanze. Fra un paio di settimane, con il rientro dalle vacanze e l’abbassamento delle temperature, saremo costretti a frequentare luoghi chiusi. Secondo l’esperienza degli ultimi due anni il Covid-19, come altri virus respiratori, si trasmette più facilmente in luoghi chiusi, dove i contatti stretti sono più frequenti».
Quindi è importante essere prudenti in vista dell'inverno, ed è questa la chiave di lettura da considerare quando si pensa all’obiettivo del vaccino bivalente. «Lo scopo di un secondo richiamo è quello di evitare un decorso grave della malattia e conseguente necessità di ospedalizzazioni, in particolare per la fascia più vulnerabile. Dagli studi si è visto che il vaccino attuale è meno efficace nella protezione contro un’infezione con la variante Omicron, ma comunque protegge contro un decorso grave della malattia. In persone vulnerabili, con altre malattie croniche, un’infezione SARS-CoV-2 può scombussolare un equilibrio spesso già molto precario. In queste situazioni serve un vaccino efficace anche contro le nuove varianti».
Un solo vaccino, ma tante sottovarianti
Tornando a Londra, il preparato approvato dall'Mhra è efficace in particolare contro la sottovariante di Omicron B.1. Eppure, recentemente si è parlato molto di BA.4 e BA.5, come ci si può proteggere anche da queste varianti? «Studi in vitro (in laboratorio) mostrano che il vaccino sviluppato contro la variante Omicron B1 è meno efficace contro le altre sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 ma più efficace del vaccino attuale, il quale protegge comunque ancora in parte dai decorsi severi» hanno chiarito dall'autorità sanitaria ticinese. D'altra parte, «il virus Covid-19, come tanti altri, ha una grande capacità di mutazione». Per questo, «il vaccino è un pilastro fondamentale per affrontare la pandemia, così come anche l’uso della mascherina, l’igiene delle mani, il distanziamento e l’aerazione dei locali».
Per quanto concerne la strategia di vaccinazione, ad esempio se sarà raccomandata una vaccinazione generale o solo delle persone a rischio, bisognerà aspettare le valutazioni di Berna. «Attualmente la strategia di vaccinazione è in fase di revisione dalla Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) e dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Per la popolazione a rischio, a dipendenza dall’età e della situazione immunitaria ci sono delle raccomandazioni specifiche».
GIà due anni di pandemia, e andiamo verso il 2023... diventerà la prassi, vaccinarsi una volta all'anno? «Non lo si può escludere, ma neanche affermare. La valutazione sarà fatta in base all’andamento epidemiologico» hanno concluso dall'ufficio del Medico cantonale.