CANTONELupo in Ticino, il DT ha incontrato l'Ufficio federale dell'ambiente

BELLINZONA - Il Dipartimento del territorio e l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) si sono seduti al tavolo ieri, a Bellinzona, per discutere dello spinoso tema dei grandi predatori e delle conseguenze della loro presenza in Ticino. In particolare, il lupo.

In particolare - si legge in un comunicato - è stata illustrata la situazione attuale del nostro cantone, particolarmente delicata, che ha registrato un sensibile aumento delle predazioni a partire da fine giugno di quest’anno. È stato pure fornito un aggiornamento relativo al numero delle predazioni e alla distribuzione territoriale dei lupi in funzione dei dati che sono oggi a disposizione. E in tal senso, le autorità cantonali, oltre a descrivere alcuni casi singoli, hanno pure dato voce a quelle che sono le preoccupazioni espresse dagli allevatori durante recenti incontri.

«Serve un cambio di paradigma»
L’incontro di ieri fa seguito alla lettera del Consiglio di Stato, voluta dal Direttore del DT, Claudio Zali, e indirizzata all’UFAM il 31 agosto scorso, nella quale il governo ha segnalato un aumento marcato, durante la stagione estiva, delle predazioni a opera del lupo in Ticino. Una tendenza, si legge, «che esige un cambio di paradigma volto a una semplificazione e velocizzazione delle regole di gestione del lupo, compreso l’abbattimento laddove necessario, nonché un miglioramento e aiuto alle pratiche di gestione e protezione delle greggi». Nel quadro delle discussioni a livello federale, il Cantone reclama una modifica del quadro legislativo vigente finalizzata a semplificarne le regole e a snellire le procedure amministrative.

Valle Onsernone, nessun abbattimento selettivo
Per quanto concerne la regolazione del branco di lupi presente in Valle Onsernone, l'UFAM ha confermato che in assenza di una riproduzione accertata per quest’anno - in applicazione dei disposti di legge in materia federale attualmente in vigore - non è possibile entrare nel merito di un abbattimento selettivo. In merito alla gestione della presenza del predatore, «visita in Ticino dell’UFAM - spiega il Dipartimento del territorio - ha offerto anche l’occasione per prendere visione direttamente sul terreno delle difficoltà oggettive riconducibili alla morfologia del territorio. Aspetti che condizionano la gestione del grande predatore e l’applicazione delle misure di protezione riconosciute e richieste a livello federale».