Il Gran Consiglio ha approvato oggi l'iniziativa lanciata dall'UDC. I democentristi: «Ora si proceda alla riforma».
BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha approvato oggi - con 43 voti favorevoli, 21 contrari e 19 astenuti - l'iniziativa democentrista che chiede una «riforma» della scuola dell'obbligo. Il rapporto di maggioranza - redatta da Michele Guerra (Lega) - è infatti stato sostenuto da UDC, Lega, e PLR.
Contro il testo - lanciato nel 2018 poche settimane dopo la bocciatura alle urne della "Scuola che Verrà", si sono invece schierati il Partito socialista, il Partito Comunista e il gruppo più donne, mentre quasi tutti i deputati del Centro hanno deciso di astenersi.
61 punti - L'iniziativa, ricordiamo, presenta ben sessantuno (61!) punti «irrinunciabili» (ma negoziabili) che vanno a toccare cinque ambiti che coesistono nel mondo scolastico. Dal ruolo e la valorizzazione dei docenti all’organizzazione degli istituti scolastici e la loro autonomia, passando a un nuovo modello di concepire i livelli, e ai contenuti o piani di studio per arrivare a un maggiore coinvolgimento dei genitori e anche del mondo del lavoro.
Per l'UDC «il voto odierno» traccia «finalmente la via» per una riforma scolastica che vada «nella giusta direzione» e che «rispetti finalmente il voto popolare e il desiderio delle famiglie di preparare i loro figli nel modo migliore sia professionalmente, intellettualmente ma anche psicologicamente ed emotivamente al mondo che li aspetta e che renda anche il lavoro dei docenti e di chi si occupa di scuola il più motivante possibile».