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LUGANOLe donne scendono in piazza. «La politica riconosca l'emergenza»

21.11.22 - 08:56
Il collettivo femminista "Io l'8 ogni giorno" ha organizzato una manifestazione il prossimo 26 novembre davanti al Lac
TiPress
Le donne scendono in piazza. «La politica riconosca l'emergenza»
Il collettivo femminista "Io l'8 ogni giorno" ha organizzato una manifestazione il prossimo 26 novembre davanti al Lac

LUGANO - In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne il collettivo femminista "Io l'8 ogni giorno" tornerà in piazza per far sentire la propria voce e rivendicare il diritto alla sicurezza delle donne. La "manifest'azione" si terrà il 26 novembre in Piazza Luini a Lugano, davanti al Lac, a partire dalle ore 15.

Come scrive il collettivo in una nota, ogni anno in Svizzera «più di 20 donne vengono uccise per mano di mariti, partner, familiari o conoscenti». I centralini di polizia ricevono circa quattro chiamate al giorno per situazioni di violenza domestica. Il 22% delle donne in Svizzera ha subito atti sessuali indesiderati, il 12% «ha avuto rapporti sessuali contro la propria volontà» e solo l'8% denuncia le violenze subite.

Di fronte a questi numeri, il collettivo femminista è convinto che si possa e si debba fare di più. «Esigiamo che la politica riconosca l’emergenza». Ma non solo. Dice «basta con il solito "ritornello" delle donne che dovrebbero più spesso denunciare, che altro non è che un tentativo di far ricadere tutta la responsabilità sulle vittime».

Ecco perciò quindi le proposte del gruppo per rendere il Ticino, e la Svizzera in generale, un luogo più sicuro per le donne: un numero unico di emergenza, più posti letto nelle case rifugio, un reddito di emergenza per le vittime di violenza domestica, procedure specifiche all’interno degli ospedali (codice rosa) e una legislazione basata sul consenso: solo si è si.

Inoltre vorrebbero che venissero create delle campagne di prevenzione capillari nei luoghi pubblici, nelle scuole e sul posto di lavoro. E, infine, una formazione specifica rivolta a tutte le persone che in vari ambiti (sanità, polizia, giustizia, servizi sociale, etc) entrano in contatto con le vittime di violenza. 

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COMMENTI
 

Mattiatr 2 anni fa su tio
''La politica riconosca l'emergenza'' è una frase vuota, vuol dire poco. Inoltre consiglio di smetterla con questa retorica dell'emergenza alla quale è necessaria una risposta d'urgenza (tipicamente fatta col c u l o). Detto questo non vedrei male una proposta seria sui reati sessuali, non ho la capacità per farne una quindi vorrei vedere un dibattito fatto bene sul tema (senza la solita lagna). Un aggravio delle pene e un eventuale inserimento di nuovi reati forse avrebbe un effetto positivo, onestamente non lo so. Comunque personalmente tratto con disprezzo chi sminuisce e maltratta le donne e invito tutti a farlo, ci sono comportamenti che non è opportuno accettare passivamente, una risposta individuale ha un effetto a livello popolare. Il resto secondo me sta alle famiglie, ai genitori, nonni, fratelli, ecc.

Sarà 2 anni fa su tio
Si dovrebbe anche prolungare il termine di prescrizione per i reati di molestie, che ora è di soli 3 mesi. E' già stato richiesto ma il Consiglio Federale si è rifiutato di prolungarlo.

marco17 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Tu confondi la prescrizione con il termine entro il quale sporgere denuncia.

Ascpis 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Guarda che è il termine per cui hai diritto di fare querela, i 3 mesi scattano dal momento che sai chi è l’autore… la prescrizione è un’altra cosa: se ti identifichi l’autore dopo 5 anni dai fatti per il lasso di tempo passato è in prescrizione, poi tra reato e reato cambia. E non da confondere tra querela e denuncia, c’è una bella differenza

seo56 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
No comment!! Beata ignoranza…

Sarà 2 anni fa su tio
Risposta a marco17
@marco17 Hai ragione, il termine di querela, anche nel caso di molestie, è di soli tre mesi, un termine troppo breve, pensando che molte/i non sono informate della possibilità e trovano il coraggio di farlo, magari con l'appoggio di qualcuno. In alcuni casi le molestie causano depressione, quindi i mesi passano rapidamente. Per la violenza e lo stupro non serve una querela di parte ma ancora oggi è la vittima che deve dimostrare di non avere avuto comportamenti ambigui o provocatori. Per la violenza tra coniugi la questione diventa ancora più complicata. C'è poi la questione del "No".Se la donna non dice no non c'è violenza? E se la vittima è spaventata e non parla?

Renfibbioli@gmail.com 2 anni fa su tio
sarebbe ora che cambino le leggi, abbandonano le vittime a loro stesse per concentrarsi sugl'aguzzini con pene ridicole e regalando loro percorsi terapeutici, perché poverini sono deboli e vittime di loro stessi!! Uno schifo e So di cosa parlo!!
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