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CUGNASCO-GERRAFinisce l'avventura della Birra Bozz

20.06.23 - 06:30
Il titolare Richy Bozzini aveva aperto l'azienda per onorare il fratello deceduto: «Da solo non ce la faccio più. Volo in Brasile».
Foto Tio/20Minuti
Finisce l'avventura della Birra Bozz
Il titolare Richy Bozzini aveva aperto l'azienda per onorare il fratello deceduto: «Da solo non ce la faccio più. Volo in Brasile».

CUGNASCO-GERRA - Aveva aperto l'azienda per onorare la passione del fratello Alan, morto a 25 anni per un cancro alle ossa. Richy Bozzini adesso getta la spugna. Dopo undici anni di attività la Birra Bozz di Cugnasco-Gerra chiude. È lo stesso titolare a confermarlo a Tio/20Minuti. «Non vedo più margini di crescita per la ditta. E questo fa sì che io sia sempre e solo l'unico dipendente. Non ho mezzi per assumere una "spalla". Così non posso andare avanti». 

Una birra nata per motivi affettivi – La storia della Birra Bozz aveva commosso la Svizzera italiana. In particolare poiché l'azienda era nata per un motivo affettivo. «Mio fratello, già malato, produceva le birre sul balcone di casa, a Gordola. Aprire un birrificio sarebbe stato il suo sogno. Il destino ha voluto altrimenti e nella primavera del 2013 Alan si è spento». 

Nessun rimpianto – La chiusura della Birra Bozz rievoca dunque sentimenti ed emozioni forti. «Io e la mia famiglia, che mi ha sempre supportato, non abbiamo rimpianti. La memoria di Alan è stata onorata. Continueremo a ricordarci di lui. Questa avventura è stata stupenda. Ci siamo fatti un bel nome. Nonostante il Ticino sia una terra di birrifici, la richiesta per le nostre birre non è mai mancata. A un certo punto però è subentrata una questione di quantità: il mercato mi chiedeva 100 e io potevo dare solo 10». 

Verso il Brasile – Richy parla di una decisione serena. Giunta al termine di mesi di valutazione. «Ho deciso che dopo questa lunga cavalcata professionale, in cui ho appreso tantissimo, partirò per fare un'esperienza all'estero. Anche per staccare davvero la spina. Forse andrò in Brasile, dove ho alcuni amici. Non ho un progetto ben preciso, si vedrà».

E se arrivasse un subentrante? – La data ufficiale di chiusura non c'è ancora. «Verosimilmente in autunno faremo una festa di commiato dedicata a tutte le persone che ci hanno seguito. Abbiamo tanta gente da ringraziare di cuore». Resta accesa la fiammella della speranza. «Chissà che qualcuno non abbia la volontà di portare avanti la mia missione? Servono caparbietà e voglia di imparare. E anche un po' di follia, sicuramente. Per la mia famiglia sarebbe un onore trovare un subentrante, una persona che abbia il desiderio di raccogliere questa sfida».  

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COMMENTI
 

M70 1 anno fa su tio
il ns governo aiuta cani e porci ma i ticinesi no..

Anna 74 1 anno fa su tio
la birra bozz nooo non chidetela

Elisa_S 1 anno fa su tio
Le birre Ticinesi , come altri prodotti tipici, sono molto apprezzate in Svizzera interna. Specialmente dopo la riscoperta del Ticino durante la pandemia.

Suissefarmer 1 anno fa su tio
sembrava che avevi aperto da poco, già 11 anni.... ciao ricki un compagno delle medie

don lurio 1 anno fa su tio
Bevo birra questo per gustarla. Qui da noi ben vengono birrerie artigianali un bene per i giovani che iniziano l'attività. In diverse occasioni alle feste campestre gare sportive carnevali chi organizza fa capo agli sponsor che mettono a disposizione solo birre di marche e conosciute: questo non valgono nulla sono birre fatte chimicamente ( marche molto note vedi C.. H... ecc... ecc. ) - Forse meglio fare di più a presentarle e insegnare a degustarle . Dobbiamo aiutare i nostri berrai Svizzeri.

Kastolino 1 anno fa su tio
Risposta a don lurio
E come pensi che veniva prodotta la birra Bözz? Era prodotta con condensati e prodotti industriali già pronti in latte metalliche da diluire. Qualcuno ha mai visto un sacco di cereali di malto in quel "birrificio" ? I mosti erano prodotti già finiti; nessuna abilità da mastro birraio dietro. È come versare lo sciroppo al lampone della Migros nell'acqua e poi vantarsi di avere prodotto lo sciroppo di lamponi nostrano ticinese. Come faceva la birra lui, la potevano fare anche i bambini delle scuole elementari. Apri il barattolo di condensato, aggiungi acqua e il mosto è fatto, finito. Nessuna bollitura, né preparazione, né procedure, né abilità.

bobifurgo 1 anno fa su tio
Persone che vorrebbero continuare sicuramente ci sarebbero. Il problema è sempre finanziario. Un tempo le banche concedevano prestiti “in bianco” per favorire i piccoli imprenditori e generare la crescita economica ed occupazionale. I così detti banchieri, si fa per dire, oggi si occupano solo di prodotti finanziari da vendere ai propri clienti. Nessun rischio da parte della banca. Solo un esercizio di virtuale mungitura a scapito del cliente. Il banchiere quelli vero una volta aveva gli attributi per prendersi dei rischi. Quelli di oggi sono solo dei tristi amministratori. Frustrati ed in attesa del bonus di fine anno per far felici mogli figli e amanti……

Jeyschweiz 1 anno fa su tio
Risposta a bobifurgo
Le banche non sono enti di beneficenza e nel caso dei prestiti hanno imparato dai propri errori. Concedere un credito è una procedura soggetta a molte verifiche, solvibilità, ecc, oggigiorno anche le banche si tutelano da truffatori e lazzaroni. Basta guardare cosa è successo con la concessione di crediti Covid, la maggior parte sono stati rimborsati ed è andato tutto bene, ma ci sono centinaia di casi in tutta la Svizzera dove,a causa di mancata verifica prima dell'erogazione del credito, i soliti noti ne hanno approfittato. E poi basta generalizzare chi lavora in banca, da impiegata di banca posso dirti che è stancante sentire ogni volta commenti denigratori rivolti alla categoria.

Pagno 1 anno fa su tio
Risposta a bobifurgo
Infatti le banche oggi come vedi non hanno imparato niente , esempi come CS UBS che sembrano solide a l'apparenza poi falliscono miseramente.

ioenontu82 1 anno fa su tio
Risposta a bobifurgo
a leggere il tuo commento mi sembra proprio che quello frustrato sia tu... sei per caso andato ad elemosinare in banca e ti hanno rimbalzato?

UtenteTio 1 anno fa su tio
In Ticino siamo campioni del mondo a sgravare imprese da baràbitt ed assumono il 95% di frontalieri, mentre, e lo sto vedendo in prima persona visto che seguo una nuova micro-impresa di 2 persone, per ottenere 5.- da un ente di sviluppo ti domandano anche le analisi del sangue, ad altri 20'000.- o 50'000.- come se fossero cioccolatini, e molte volte nemmeno ti rispondono.

Mirketto 1 anno fa su tio
Speriamo che trovate qualcuno
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