I Co-presidenti del PS Luganese si sono chinati sull'occupazione delle ex Scuole elementari
LUGANO - La sezione Luganese del Partito Socialista sostiene l'apertura dimostrata nelle ultime ore da entrambi i fronti (Municipio e autogestiti), dopo l'occupazione delle ex Scuole elementari di Viganello.
«Questa volta deve portare a un risultato giusto, in tempi brevi e che vada a soddisfazione di tutti», si può leggere in una nota stampa diramata nel pomeriggio e firmata dai Copresidenti, Tessa Prati e Filippo Zanetti.
L'occupazione dello stabile abbandonato, per i socialisti, «è stata l’ennesima conferma che di spazi a Lugano ve ne sono. Manca tuttavia la disponibilità, ma soprattutto la volontà del Municipio di impegnarsi affinché uno spazio definitivo venga - finalmente - concordato tra le parti e concesso». Per il PS, «l’Esecutivo e la destra devono accettare che Lugano non è solo Piazza Riforma: inclusione e diversità e, in questo caso, una realtà autogestita sono un valore e, quest’ultima non è una realtà da reprimere e repellere».
Prati e Zanetti citano a titolo di esempio l'esperienza de La Straordinaria, dopo la quale «tutti gli attori si sono detti soddisfatti e consci della necessità di offrire spazi non organizzati a quella tanto importante quanto sottovalutata cultura indipendente. Una cultura che a Lugano stenta ormai da anni a (ri)prendersi gli spazi necessari per poter esprimere un potenziale che il Municipio da troppo tempo ha voluto limitare».
L'annosa questione della mancanza di spazi (che è culminata con la demolizione di parte dell'ex Macello di cui si discute anche a livello penale) si ripropone ormai da tempo a intervalli regolari. Il Ps auspica quindi che si possa giungere a una soluzione. Anche perché «è compito dell’Esecutivo assicurare alle persone la possibilità di esprimersi in un pluralismo culturale: a una realtà autogestita serve uno spazio fruibile fin da subito, facilmente accessibile anche con i mezzi pubblici e che sia idoneo allo sviluppo di attività variegate».