Una petizione di Roberta Soldati punta a utilizzare le modalità previste a livello federale
BELLINZONA - Allineare la modalità di nomina dei magistrati e delle magistrate nel Canton Ticino con quella utilizzata a livello federale, ma con dei correttivi per lasciare maggiore spazio a chi non si riconosce in nessun partito.
A chiedere tale modifica una petizione di Roberta Soldati (UDC) e Marco Noi che così spiegano l'iter. «Invano, già durante la scorsa legislatura, avevamo più volte chiesto di rivedere la modalità di assegnazione delle cariche in Magistratura utilizzata dalla Commissione Giustizia e Diritti e dal Gran Consiglio per la nomina dei Magistrati e delle Magistrate. In occasione di ogni nomina il tema balza alla ribalta della cronaca per poi tornare sistematicamente nell’oblio. Trovare delle modalità che possano essere completamente slegate dalla politica, appare pura utopia e qualsiasi soluzione proposta sino a oggi (es. elezione popolare, nomina dei Procuratori pubblici da parte dell’organo direttivo del Ministero Pubblico), implica sempre una componente politica», si spiega nella petizione.
E così, prima di parlare «di grandi riforme (se mai ci si arriverà), ci sono comunque dei correttivi che possono essere messi in atto senza grandi stravolgimenti legislativi. Il sistema finora utilizzato, ha seguito la logica della sostituzione più o meno sistematica di un magistrato o una magistrata con uno/a della stessa appartenenza politica di chi ha lasciato la carica, con dei correttivi in base all’evoluzione del peso politico dei partiti. Contemporaneamente è sempre stata prassi (perché la Legge non lo definisce) che solamente candidati appartenenti ai partiti di Governo (fatte salve rarissime eccezioni dovute al caso) possano essere nominati». procede il testo.
A livello federale invece, le nomine dei Giudici avvengono tendendo conto di tutti i partiti presenti in Parlamento e i posti – dati evidentemente i requisiti di idoneità alla carica – vengono assegnati in funzione della forza di ogni partito presente in Parlamento. «Riteniamo che anche il Canton Ticino debba allinearsi con questa prassi. Ci sono altre forze politiche presenti in Gran Consiglio che devono essere considerate, poiché anch’esse rappresentano in maniera significativa le cittadine e i cittadini ticinesi», la specifica.
Ma non solo. La riflessione deve spingersi anche a considerare chi si esprime con «la “scheda senza intestazione”. Alle ultime elezioni cantonali del 2023 circa il 25% dei votanti non si è riconosciuto in nessun partito politico. Questo significa che anche in sede di nomine bisognerà tenere in considerazione tutti quei candidati/e che non si riconoscono in alcun partito politico. Altrimenti significherebbe violare i nostri principi democratici. In questo modo si potrà rendere più attrattive le cariche in magistratura, oggi poco ambite da chi non è iscritto o simpatizzante di un partito politico. Questi professionisti con esperienza sia giuridica che di vita, desistono dal candidarsi, poiché da una parte sanno a priori di non avere alcuna possibilità di essere nominati e dall’altra, non vogliono entrare nel circo delle speculazioni e pagare pegno per non essersi trovati al momento giusto e al posto giusto».
Per tutti questi motivi «i sottoscritti chiedono che anche nel Canton Ticino si utilizzi la modalità usata a livello Federale per la nomina delle Magistrate e dei magistrati, considerando anche la possibilità di nomina per le persone che non si riconoscono in alcun partito», la conclusione.