Ecco Fopiatt, un'iniziativa inclusiva e fuori dagli schemi. La promotrice: «L'arte non deve essere solo per chi ha studiato».
CENTOVALLI - Si chiama Fopiatt. È una radura nel bosco. La si raggiunge partendo dal villaggio di Bordei salendo per una decina di minuti lungo il sentiero che porta verso il Ghiridone. Fopiatt è anche il titolo di un singolare spettacolo che andrà in scena dal 28 al 30 giugno proprio nel verde delle Centovalli. A lanciarlo è l'Accademia Dimitri in collaborazione con il Teatro Zigoia. «Vogliamo portare la cultura in luoghi non convenzionali», spiega la co responsabile Lianca Pandolfini.
"Sporcarsi le mani" – Attori e musicisti professionisti, alcuni studenti del master all'accademia Dimitri e poi alcune persone comuni che strada facendo hanno aderito al progetto. Quest'ultimo è un aspetto particolarmente curioso. «Abbiamo coinvolto abitanti delle Centovalli – riprende Pandolfini –. Più in generale del Locarnese. Il nostro è un tipo di teatro comunitario. Il teatro diventa un mezzo a disposizione di tutti, "sporcandosi le mani". Sperimentiamo anche forme ibride, in cui a volte lo spettatore diventa addirittura partecipante».
Come nelle comunità antiche – Nella radura di Fopiatt, dove si esibirà il gruppo composto da una quindicina di persone, cadrà ogni confine tra attore e spettatore. «È importante. Col tempo si è creato un approccio troppo élitario all'arte. Sembra che sia solo per persone che hanno studiato o fatto una scuola. Si è perso l'elemento della condivisione quotidiana che c'era nelle comunità più antiche. Noi proponiamo una condivisione dell'arte senza che le persone in gioco si sentano sotto pressione per le proprie competenze. È un messaggio inclusivo. D'altra parte anche noi siamo stati inclusi: quel weekend c'è la manifestazione "Bordei in festa" promossa dall'associazione "Amici di Bordei"».
Lungo il sentiero – Il pubblico partirà da Bordei. A piedi. Già in un contesto di spettacolo. «Praticamente lo spettacolo inizia a Bordei attorno alle 19.30. Quando c'è ancora la luce. Prima ci sarà una cena. Cerchiamo di dare al pubblico un'esperienza più completa, affinché possa avere anche contatto con la gente del posto e col paesaggio. In seguito ci si avvierà tutti insieme lungo il sentiero. Saremo itineranti. Il pubblico non stazionerà in un luogo solo. Si sposterà seguendo l'azione e le varie scene che si susseguiranno».
Il popolo senza sovrano – Uno spettacolo totalmente fuori dagli schemi. Gratuito (offerta libera). E a numero chiuso (70 a serata i posti disponibili). Con attori che provengono da svariati Paesi. «Ci muoveremo "tra vecchio e nuovo", come indica il sottotitolo. Con la trama legata a un popolo che deve affrontare la morte del proprio sovrano. Questo popolo sarà in seguito visitato da tante creature che arrivano da lontano e che creano scompiglio. Ogni attore porta dalla propria cultura qualche storia, qualche suggestione, qualche tradizione. Il grande tema è quanto e come aprirsi al nuovo. In seconda battuta: chi vorreste che bussasse alla vostra porta? Le questioni d'attualità sollevate sono parecchie».
Un posto da scoprire – Maschere. Costumi. Musica dal vivo. Canto. Lo spettacolo diretto dal regista Andrea Valdinocci e concepito all'interno del progetto "In dialogo", si chiuderà all'imbrunire. «In una radura con gigantesche rocce in mezzo. Giocheremo anche con questo spazio. Rispettandolo. Non installiamo nulla di invasivo. È la nostra "prima volta" in questo luogo magico. Vogliamo farlo scoprire ai ticinesi».