L'associazione ha fatto sapere di aver intrapreso i necessari passi legali, e chiede a Pronzini di rinunciare all'immunità parlamentare
BELLINZONA - Il comitato dell’ABAD non è rimasto con le mani in mano dopo le dichiarazioni di Matteo Pronzini, che attraverso un’interrogazione rivolta al Consiglio di Stato aveva parlato di malagestione dell’Associazione. «Sono stati intrapresi i necessari passi legali a tutela del proprio agire e della propria onorabilità, così come di quelle delle persone da lui gratuitamente attaccate» fa sapere l’Associazione bellinzonese di assistenza e cura a domicilio, che definisce le affermazioni di Pronzini «diffamatorie e calunniose, ingiuriose e denigratorie». Allo stesso tempo l’associazione vuole rassicurare gli utenti e il personale.
Superato il limite - Il comitato dell’associazione ritiene inoltre «che sia stato superato ogni limite della decenza sia civile sia politica». In particolare, a destare la rabbia dell’associazione, è stata la frase: «La Direzione di ABAD invece che risolvere i problemi di malagestione lancia una caccia alle streghe e obbliga il personale a sottoscrivere delle dichiarazioni di fedeltà», contenuta nell’interrogazione di luglio.
Nessun contatto preventivo - L’ABAD inoltre deplora il fatto che Pronzini non si sia preoccupato di contattare preventivamente alcun membro del Comitato, né la direzione, né i sindacati di riferimento. «Pronzini non si è reso conto, o forse nemmeno gli interessava, che con il suo agire calunnioso ha creato non poca preoccupazione e smarrimento fra gli utenti e i loro famigliari, allarmati da espressioni come “Mala gestione sanitaria e Mala sanità”, mettendo nel contempo in discussione le capacità e le competenze di ca. 150 operatori sanitari che giornalmente si occupano della presa a carico di ca. 800 utenti».
E lo sfogo continua: «Se solo Pronzini si fosse preso la briga di interessarsi a quanto ABAD ha realizzato e sta concretizzando, forse avrebbe riversato altrove la sua rabbia e la sua incomprensibile energia negativa e distruttrice».
L’associazione non ha intenzione di ribattere via stampa ai singoli punti affrontati nell’interrogazione. «Le risposte giungeranno a tempo debito attraverso l’iter parlamentare».
«Rinunci all’immunità parlamentare» - Parallelamente l’ABAD confida nel fatto che Pronzini «si assuma le responsabilità delle proprie infamanti dichiarazioni e rinunci spontaneamente all’immunità parlamentare, affinché sia fatta chiarezza».