Il presidente Zelensky vuole che sia fatta chiarezza sull'abbattimento del velivolo che ha provocato la morte di 65 prigionieri ucraini.
KIEV - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, chiede un'indagine internazionale sull'aereo abbattuto in Russia con 65 prigionieri ucraini a bordo.
«È ovvio che i russi giocano con la vita dei prigionieri ucraini, con i sentimenti dei loro parenti e con le emozioni della nostra società», ha detto nel suo messaggio serale su Telegram.
«È necessario stabilire tutti i fatti chiari», ha aggiunto spiegando che i servizi ucraini «stanno indagando tutte le circostanze» dell'accaduto e di aver incaricato il suo ministro degli Esteri «di informare i partner sui dati disponibili all'Ucraina».
Dopo il (presunto) abbattimento dell'aereo Ucraina e Russia si sono accusate a vicenda. Nella giornata di ieri il ministro degli Esteri russo Seghei Lavrov aveva chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Richiesta urgente che non è però stata accolta dal congresso, che tratterà la vicenda solo nella giornata odierna.
Mosca ribatte: «Inchiesta internazionale, ma sui crimini di Kiev» - Le accuse di Zelensky sono state rispedite al mittente da Mosca che ha ribattuto al presidente ucraino tramite il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Un'inchiesta internazionale sulle azioni criminali del regime di Kiev, sicuramente ce n'è bisogno». Secondo Peskov citato dall'agenzia Interfax, l'abbattimento dell'aereo russo è stato «un atto mostruoso che non può essere compreso». A questo punto, secondo il portavoce, «nessuno può dire» se gli scambi di prigionieri tra russi e ucraini continueranno. «Il fatto che gli ucraini abbiano ucciso i loro prigionieri, i loro cittadini, che dovevano essere a casa letteralmente in un giorno - conclude - è ovviamente un atto mostruoso e nessuno può dire quale impatto ciò avrà sulle prospettive di continuare questo processo»,