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Roghi in California, spunta l'ipotesi «fuochi d'artificio»

La tesi viene avanzata dal Washington Post: «Riaccensione di focolai rimasti latenti».
Foto AFP
Fonte ATS
Roghi in California, spunta l'ipotesi «fuochi d'artificio»
La tesi viene avanzata dal Washington Post: «Riaccensione di focolai rimasti latenti».

LOS ANGELES - Secondo un'analisi del Washington Post, il rogo che sta devastando l'area di Los Angeles potrebbe essere stato innescato dalla riaccensione di un precedente incendio avvenuto a Capodanno, forse causato da fuochi d'artificio, nella stessa area. Il fenomeno, noto come "reignizione", può verificarsi quando venti intensi ravvivano focolai sotterranei rimasti latenti.

Il Palisades Fire, iniziato martedì, ha rapidamente guadagnato terreno a causa dei forti venti di Santa Ana, che hanno alimentato le fiamme e diffuso tizzoni fino a due miglia di distanza. Nonostante i rischi noti, scrive il giornale, il Los Angeles Fire Department (Lafd) non ha pattugliato il sito del primo incendio nei giorni successivi, una pratica che non rientra nei protocolli standard.

Nelle prime ore del 1° gennaio, i vigili del fuoco sono intervenuti per un incendio nella zona di Pacific Palisades. Inizialmente esteso su un'area di tre o quattro acri (1,6 ettari) di fitta vegetazione, l'incendio - che residenti hanno attribuito a fuochi d'artificio - si è diffuso lentamente grazie a venti relativamente deboli. Grazie all'uso di elicotteri per il rilascio di acqua e all'intervento delle squadre a terra, il rogo è stato contenuto in circa quattro ore. Alle 4:46 del mattino, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Los Angeles ha dichiarato l'incendio sotto controllo, avviando le operazioni di bonifica per evitare riaccensioni.

Nonostante la rapida risposta, alcuni esperti ipotizzano che i resti di questo incendio, denominato incendio di Lachman, possano essersi riaccesi nei giorni successivi, contribuendo al più vasto incendio di Palisades.

Jacob Bendix, professore emerito di geografia e ambiente alla Syracuse University, ha evidenziato «la possibilità che resti fumanti dell'incendio potessero persistere, specialmente in assenza di pioggia». Le sue ricerche indicano che «un incendio può covare sotto la superficie fino a 10 giorni prima di riaccendersi in presenza di condizioni favorevoli, come venti forti».

Anche Michael Gollner, esperto di comportamento degli incendi, ha osservato che le riaccensioni causate dal meteo «sono comuni dopo un incendio». Tuttavia, ha sottolineato la necessità di «ulteriori indagini per valutare la quantità di combustibile residuo e altri fattori esterni che potrebbero aver contribuito alla ripresa del rogo».

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