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MONDOCoronavirus: in Europa si parla ormai di seconda ondata

08.08.20 - 22:55
A Parigi tutti con la mascherina nei luoghi più frequentati, in parchi e strade commerciali.
Keystone
Barcellona, Spagna
Barcellona, Spagna
Fonte ats ans
Coronavirus: in Europa si parla ormai di seconda ondata
A Parigi tutti con la mascherina nei luoghi più frequentati, in parchi e strade commerciali.
Tutti bardati anche a Saint Tropez e a Marsiglia. L'America Latina è l'area del mondo con più morti.

La seconda ondata della pandemia in Europa, ormai, non riguarda più soltanto i Balcani. La Spagna ne è pienamente «immersa», hanno certificato i suoi esperti, ed è diventata il Paese più malato del Vecchio Continente. Febbre di nuovo altissima anche in Francia, 2'300 contagi in 24 ore, con i parigini costretti d'ora in avanti a indossare la mascherina nei luoghi più affollati.

Da una parte gli europei tornano ad avere paura di questa morsa che stringe da est a ovest, dall'altra l'ondata di caldo porta popolazione locale e turisti in spiaggia, dove le distanze sociali vengono dimenticate. E oltreoceano appare invece tranquillo Donald Trump, convinto che negli Usa la pandemia stia finendo. Peccato che i numeri, oltreoceano, raccontino un film diverso: 5 milioni di casi.

Il Covid-19, nel suo brusco risveglio europeo, si conferma ancora meno aggressivo rispetto alla sua prima apparizione, in primavera, se si guarda ai numeri dei ricoveri. Allo stesso tempo l'infezione non ha atteso l'autunno per tornare a propagarsi e la crescita è costante in molti Paesi. 

La Spagna è messa peggio di tutti, con oltre 314'000 contagi su 47 milioni di abitanti. Se si considera che il Regno Unito, con qualche migliaio di infetti in meno, ha una popolazione di 66,5 milioni. Nel Paese, inoltre, ci sono ben 580 focolai attivi. Un gruppo di specialisti si è chiesto come mai ci si trovi in questa situazione, invocando un'indagine indipendente per verificare le carenze di un sistema sanitario considerato tra i più avanzati. Nelle loro conclusioni, hanno evidenziato tra le altre cose la scarsa capacità di test, la carenza di attrezzature di protezione, la reazione tardiva da parte delle autorità centrali e regionali, processi decisionali lenti, alti livelli di mobilità della popolazione.

In Francia i numeri della seconda ondata sono altissimi: 9'330 casi in una settimana, 2'288 in appena 24 ore, in netto aumento rispetto al giorno prima, a livelli che non si vedevano da maggio. A conferma, hanno spiegato le autorità sanitarie, di una «circolazione più attiva del virus su tutto il territorio, in particolare tra i giovani». Motivo in più per adottare nuove restrizioni in luoghi simbolo delle vacanze e delle feste sulla spiaggia, come Saint Tropez, in Costa Azzurra, dove le mascherine ora sono obbligatorie anche all'aperto. Come anche a Marsiglia, nella centralissima area del porto vecchio.

Molte altre città turistiche stanno adottando la stessa politica. A partire da Parigi, dove da lunedì sarà vietato andare in giro a volto scoperto nei luoghi più frequentati, come i lungosenna, i parchi e le strade commerciali.

Dall'altra parte dell'Atlantico, intanto, si è ancora alla prese con la prima ondata. Gli Stati Uniti si preparano a sfondare il tetto dei 5 milioni di contagiati, i morti sono oltre 161'000. Trump ha ostentato sicurezza, assicurando che la pandemia «sta scomparendo». Ma la sua uscita appare più come un tentativo di esorcizzare un virus che rischia di travolgerlo alle presidenziali di novembre. Certamente il Covid non ha nessuna intenzione di sparire, e nemmeno di allentare la presa, sull'America Latina, che ha superato l'Europa diventando l'area del mondo con più morti: 216'000. In Cile sono 10.000, in Brasile 10 volte di più. Con buona pace del suo leader, Jair Bolsonaro, secondo cui «la vita deve andare avanti».

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