Le due banche sono ben posizionate per affrontare le sfide attuali e per sostenere l'economia reale, spiega la BNS
ZURIGO - UBS e Credit Suisse si sono dimostrate resistenti al deterioramento delle condizioni economiche causato dalla pandemia di Covid-19, secondo la Banca nazionale svizzera (BNS). Nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria, pubblicato oggi, l'istituto di emissione rileva il miglioramento dei fondi propri delle due maggiori banche elvetiche.
UBS e Credit Suisse presentano tassi di fondi propri regolamentari corrispondenti ai livelli precedenti alla pandemia e soddisfano pienamente i requisiti legali di trasparenza della regolamentazione "too big to fail" - elaborata per impedire il fallimento d'istituti con valenza sistemica -, scrive la BNS in un comunicato. Le due banche sono quindi ben posizionate per affrontare le sfide attuali e per sostenere l'economia reale.
Perdite potenziali in scenari di stress - Allo stesso tempo, tuttavia, il potenziale di perdita dei due istituti in scenari di stress rimane elevato, soprattutto nel caso di una recessione negli Stati Uniti e nella zona euro, precisa la BNS. Inoltre, la pandemia ha dimostrato ancora una volta che grossi shock e picchi inaspettati d'incertezza sono una caratteristica ricorrente del settore bancario.
La vicenda Archegos, in cui Credit Suisse ha dovuto far fronte a oneri di un miliardo di dollari (897 milioni di franchi al cambio attuale), ha pure dimostrato che grandi perdite possono verificarsi anche in assenza di uno shock finanziario macroeconomico o sistemico.
Anche altre banche superano crisi Covid - Anche le banche commerciali orientate al mercato interno hanno resistito al deterioramento delle condizioni economiche nel 2020. La loro redditività è persino aumentata leggermente rispetto al 2019. Come negli anni precedenti, questo ha permesso loro di rafforzare la loro base di capitale.