Il contratto per 286 nuovi treni ha un valore di due miliardi di franchi. Non è noto se l'acquisto subirà ritardi
BERNA - Alstom ha depositato ricorso presso il Tribunale amministrativo federale (TAF) contro l'attribuzione a Stadler Rail di una comanda di 286 nuovi treni per le FFS. Il contratto vale due miliardi di franchi. Lo indica una nota diffusa oggi dalle FFS.
Queste ultime precisano di essere state informate dal TAF e di non sapere se l'acquisto subirà ritardi. Il piano di consegna prevede la messa in circolazione del nuovo materiale rotabile tra la fine del 2025 e il 2034. L'ex regia federale assicura di aver prestato la massima attenzione al rispetto delle disposizioni legali durante tutta la procedura di aggiudicazione.
«L'offerta di Stadler Rail era la più rispondente ai criteri di assegnazione e, per questo motivo, si è aggiudicata il mandato», si legge nel comunicato.
Il gruppo turgoviese ha affermato all'agenzia AWP che deplora i ritardi che provocherà il ricorso, ma non ha voluto commentare ulteriormente. Alstom ha reso noto da parte sua di aver analizzato la situazione e ritiene che la valutazione contenga «divergenze che vorremmo chiarire».
Per il traffico regionale
I convogli verranno usati per il servizio regionale delle "S-Bahn", in sostituzione dei Domino e dei FLIRT di prima generazione, così come di alcuni treni navetta. L'entrata in servizio dovrebbe avvenire dapprima in Svizzera orientale e in Vallese. A seguire la Svizzera centrale e il resto del Paese.
Sono previsti diversi miglioramenti: più spazio per bici, passeggini e bagagli voluminosi, oltre a un buon segnale per i telefoni cellulari. Tutti i compartimenti saranno muniti di prese elettriche e ogni composizione offrirà due posti per le persone in sedia a rotelle, così come dei WC, avevano annunciato le FFS lo scorso 5 ottobre, aggiungendo che i mezzi sono dotati di una motorizzazione più performante.
I treni dovrebbero inoltre essere omologati in Svizzera, Germania e Austria. In settembre Stadler Rail aveva perso un accordo miliardario in Austria a causa di una formalità, più precisamente una firma digitale non riconosciuta.