«Ci sentiamo un po' come Cristoforo Colombo, cerchiamo oltre l'orizzonte», ha dichiarato il coordinatore del progetto
ZURIGO - Il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa) beneficerà nei prossimi dieci anni di un contributo da 15 milioni di franchi per i lavori sui nanomateriali di carbonio. Il progetto, chiamato "CarboQuant", vuole gettare le basi per nuove tecnologie quantistiche.
Negli ultimi dodici anni gli scienziati del laboratorio con sede a Dübendorf (ZH) hanno sviluppato materiali speciali in carbonio. Questi possiedono proprietà elettroniche e magnetiche «assolutamente sorprendenti» e «senza eguali» che potrebbero servire nella costruzione di computer quantistici.
La Fondazione Werner Siemens ha deciso di sostenere "CarboQuant" con 15 milioni nel corso dei prossimi dieci anni, si legge in un comunicato odierno dell'Empa. «Con questo progetto osiamo fare un grande passo verso l'ignoto», ha detto il coordinatore del progetto Oliver Gröning, citato nella nota.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Werner Siemens «potremo allontanarci dalla riva sicura delle conoscenze esistenti». «Ci sentiamo un po' come Cristoforo Colombo e cerchiamo oltre l'orizzonte qualcosa di completamente nuovo», ha proseguito Gröning.
Funzionamento a temperatura ambiente
Il grande obiettivo di "CarboQuant" è quello di mettere a punto nuove tecnologie quantiche che possano funzionare a temperatura ambiente. Quelle attuali necessitano solitamente di un sistema di raffreddamento che porti vicino allo zero assoluto (-273,15 gradi).
Ad oggi i ricercatori dell'Empa sono in grado di produrre nanomateriali a base di carbonio con una precisione atomica e di definire con esattezza le loro proprietà quantiche. Queste minuscole componenti possiedono proprietà magnetiche e hanno permesso di dimostrare effetti fisici teorizzati oltre 40 anni fa, riguardanti i cosiddetti spin.
La prossima tappa sarà controllare la stabilità a livello quantistico e definire la possibilità di manipolare il tutto a temperatura ambiente, o almeno a raffreddamento moderato. «Questa potrebbe essere la via maestra per costruire computer quantistici di un genere completamente nuovo», ha sottolineato l'Empa.