Potere d’acquisto sotto pressione e una generazione Z sempre più esigente. Il punto di UBS
ZURIGO - Negli ultimi mesi ci sono piombate addosso, a intervalli regolari, notizie sull’aumento dei premi della cassa malati, sul rialzo dei prezzi dell’elettricità e sull’incremento degli affitti.
Anche nei sondaggi condotti prima delle elezioni federali i temi legati al potere d’acquisto delle famiglie sono risultati essere i timori più ricorrenti dell’elettorato. Ma come andranno le cose per le economie domestiche nel prossimo futuro?
Andamento dei salari
UBS si è chinata sul tema con la consueta l'inchiesta salariale, che svolge ogni anno dal 1989. All'ultima, appena pubblicata, hanno partecipato 389 imprese e associazioni di lavoratori e datori di lavoro di 22 settori. Le aziende rappresentate in questi settori impiegano oltre il 90% della popolazione in Svizzera.
Per il 2024 le aziende svizzere prevedono di aumentare in media i salari dell’1,9%. L’anno prossimo, quindi, l’incremento dei salari nominali dovrebbe risultare maggiore rispetto alla media degli ultimi dieci anni, pari all’1% circa. I previsti incrementi salariali non riescono però a stare al passo con gli accordi in materia per il 2023, giunti al 2,3%.
Piccole differenze tra i settori
Per ciascuno dei 22 settori intervistati risulta un aumento del salario nominale sia per il 2023 che per il 2024. Nel 70% dei casi, stando a UBS, è prevedibile un incremento del salario medio del 2%.
Con il 2,2 percento, il settore pubblico è quello che dovrebbe registrare la crescita maggiore. In fondo alla classifica invece, con un rialzo dell’1%, c'è il settore mediatico, che rimane sensibilmente indietro rispetto alla media svizzera.
Continua la stagnazione dei salari reali
Anche per il 2024, considerando la previsione UBS di un’inflazione al 2%, emerge dal rapporto quella che è sostanzialmente una stagnazione dei salari reali.Nelle trattative salariali di quest’anno, sono soprattutto il magro portafoglio degli ordinativi e il rialzo dei costi di finanziamento a precludere alle aziende un margine di manovra finanziario per maggiori aumenti dei salari.
Considerando dunque i premi dell’assicurazione sanitaria, non contenuti nell’indice nazionale dei prezzi al consumo, nel 2024 il potere d’acquisto dovrebbe addirittura diminuire.
Per compensare quest’onere, la maggioranza delle famiglie dovrebbe poter ricorrere ai risparmi accumulati durante la pandemia da coronavirus.
La generazione Z è più esigente
Dato che la forte generazione dei baby boomer sta raggiungendo sempre più l’età del pensionamento, va acquisendo importanza la forza lavoro più giovane, come quella della generazione Z. Per il 93% circa delle aziende, questa generazione è importante già oggi.
L’integrazione di forza lavoro giovane comporta però anche delle sfide per la maggior parte dei datori di lavoro (62%). Quasi il 40% degli intervistati dichiara di non riuscire a soddisfare le richieste degli Zoomers.
I più giovani, infatti, stanno dando sempre più importanza ai modelli di lavoro flessibili, che permettono ai dipendenti di lavorare da casa. La remunerazione invece, pur essendo altresì rilevante, si rivela però, in termini relativi, il fattore meno importante per la generazione Z.
Alle aziende che vogliono aggiudicarsi la corsa per reclutare forza lavoro più giovane, UBS consiglia quindi di concentrarsi su modelli di lavoro flessibili, opportunità di carriera e perfezionamento e part-time.