La Seco relativizza l'aumento dello 0,2% registrato tra dicembre e gennaio. L'esperto: «L'indicatore è ancora a un livello basso».
BERNA - Un «lieve aumento»: così la Segreteria di Stato dell'economia (Seco) descrive la progressione della disoccupazione in Svizzera nel mese di gennaio, con un tasso salito al 2,5% dopo il 2,3% di dicembre.
In un confronto a lungo termine l'indicatore è ancora a un livello basso, ha affermato in una teleconferenza Oliver Schärli, responsabile del settore mercato del lavoro e assicurazione contro la disoccupazione presso la Seco, commentando i dati diffusi stamani dai funzionari.
Dopo la pandemia, il mercato dell'impiego era in ottima forma. «Ora stiamo assistendo a una certa normalizzazione», ha aggiunto il 51enne. Inoltre l'attuale incremento è dovuto principalmente a fattori stagionali: il numero dei senza lavoro è notoriamente soggetto a fluttuazioni perché nei mesi invernali c'è meno attività, ad esempio nell'edilizia, nell'agricoltura e nella ristorazione.
Un certo impatto è comunque da attribuire anche al rallentamento economico, ha ammesso l'esperto entrato in forza alla Seco nel 2007. La tendenza alla diminuzione della domanda di manodopera osservata da diversi mesi è proseguita anche in gennaio.
Pure il lavoro ridotto è su livelli bassi, ma secondo Schärli è da attendersi una certa crescita. E per quanto riguarda l'insieme del 2024 la disoccupazione media dovrebbe attestarsi al 2,3%, dopo il 2,0% dell'anno scorso (valore più basso dal 2001), per poi salire ulteriormente al 2,5% nel 2025.