Le nuove auricolari della Mela sono le cuffiette perfette? Scopriamolo in un viaggio fra i loro pregi e difetti
SAVOSA - AirPods Pro 2, cosa cambia rispetto alle prime cuffiette Pro? I miglioramenti sono sensibili, o si tratta di piccoli aggiustamenti poco interessanti? Il prezzo di 259.- CHF per l’acquisto online (in vendita dal 22 settembre) si giustifica? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti davanti alle nuove cuffie auricolari professionali di Apple ed ecco le risposte che abbiamo ottenuto durante i primi 10 giorni di prova.
Design - Al primo sguardo le due generazioni di AirPods Pro potrebbero sembrare identiche. Le nuove AirPods Pro mantengono grossomodo le stesse linee: un corpo principale arrotondato con un cuscinetto in silicone e un bastoncino relativamente corto e ricurvo sul quale trovano posto i sensori tattili, con però alcune differenze progettate per migliorarne il funzionamento o la comodità nelle orecchie.
Parlando di comodità sottolineato che oltre alla dimensione standard del cuscinetto in silicone con la quale vengono vendute le nuove AirPods Pro, sul fondo della scatoletta ci sono altre tre dimensioni tra le quali scegliere quella che meglio aderisce al proprio orecchio (nei precedenti modelli le opzioni erano tre). Una volta trovata la dimensione adatta gli AirPods Pro tenderanno a scomparire. Inevitabilmente queste sono considerazioni che variano notevolmente da utente a utente; cambiano le forme delle orecchie, le esigenze e i modi di usare le cuffie, ecco perché in fatto di comodità il giudizio complessivo difficilmente potrà essere univoco.
I sensori e i microfoni per captare i suoni circostanti sono stati ridisegnati e spostati (ne parleremo in seguito), ma dal punto di vista del design si tratta di modifiche ininfluenti.
Parlando invece di custodie le due generazioni sembrano identiche. Dimensioni e peso rimangono invariate, quelle nuove integrano un piccolo altoparlante che serve per emettere dei suoi utili per ritrovare la custodia quando non sappiamo dove l’abbiamo appoggiata (funziona alla grande). Sul lato destro vi sono due piccoli fori che servono per collegare un eventuale braccialetto di sicurezza (come sugli iPod touch di lontana memoria) che però nella scatola non c’è.
La scelta di non cambiare il design complessivo, sempre solo un colore, sempre solo resistenti all’acqua (IPX4) e non impermeabili e la fedeltà al “bastoncino che esce dall’orecchio”, potrebbe non piacere, ma probabilmente a Cupertino hanno deciso di concentrarsi sulle specifiche che avevano maggior margine di miglioramento: la qualità della riproduzione audio, delle funzioni di riduzione del rumore o di trasparenza.
Qualità - Sin dalla loro presentazione Apple ha posto l’accento sui cambiamenti hardware fatti con la seconda generazione. Il nuovo processore H2 offre più potenza e maggiore efficienza energetica (fino a circa 6 ore in modalità “noise canceling” senza ricarica) e grazie alle altre componenti interne (come gli altoparlanti) e ai nuovi algoritmi che processano il suono dovrebbe migliorare sensibilmente la qualità dell’audio riprodotto come pure delle modalità di cui parleremo in seguito. Ma come suonano le nuove Pro? Il suono che arriva nelle orecchie è ricco di dettagli anche a volumi non troppo alti (anche se dà il meglio superato il 50%), a tutte le frequenze e, nostro gusto personale, non eccede con i bassi che sono comunque ben presenti. Purtroppo al momento non c’è ancora il supporto per lo streaming in qualità loseless, forse lo sarà in futuro, ma per il momento dobbiamo accontentarci di questi oggettivi passi avanti.
La migliore qualità audio la si percepisce anche nelle telefonate o nelle videochiamate. In questi casi, però, il lavoro lo fanno i due microfoni inseriti in ogni cuffieta e il software che riescono a distinguere chiaramente tra il suono della nostra voce e ridurre notevolmente tutto il resto.
Rumori e trasparenza - Il microfono progettato per la cancellazione dei rumori (che nella prima generazione si trovava assieme al sensore) è stato spostato nella parte superiore rimanendo meno coperto dal padiglione auricolare. In questa posizione riesce a catturare meglio le onde sonore esterne e, quindi, migliora l’efficienza complessiva della riduzione dei rumori. Apple ha affermato di aver raddoppiato la capacità in fase di riduzione o di trasparenza. Ci è difficile misurare quanto le nuove cuffie siano migliori delle precedenti, ma di sicuro lo sono e in modo evidente. La stessa analisi vale anche per la capacità di adattare il livello di cancellazione dei suoi in relazione al variare della loro intensità e della loro natura, ci si accorge che il software lavora di più o di meno, ma non chiedeteci in quale percentuale.
La funzione trasparenza è quella che in realtà ci ha permesso d'indossare queste cuffiette per molto tempo anche in casa senza farci sentire degli asociali. Anche con questa funzione si apprezzano i progressi fatti da Apple in fatto di hardware e software, i suoni esterni si sovrappongono puliti e chiari alla musica o alle voci che stiamo ascoltando permettendoci al contempo di ascoltare cosa si dicono le persone dietro di noi in bus.
E il resto? - Se ci limitassimo a quanto appena scritto ci perderemmo molti dettagli che per alcuni possono fare la differenza. Partiamo dalla batteria, di cui abbiamo già accennato. Non solo è migliorata la batteria inserita negli auricolari, ma anche la riserva di energia presente nella custodia ci sembra essere cresciuta in modo evidente. Non siamo in grado di dirvi quante ore di ascolto potrete fare prima di esaurire tutte le batterie, ma possiamo dirvi che sono tante e che è passata quasi una settimana prima di dover ricaricare la custodia.
Altra novità molto apprezzata è la possibilità di utilizzare i comandi tattili inseriti nei bastoncini per alzare o abbassare il volume non dovendo ricorrere a Siri. Il vantaggio è più che evidente.
Complessivamente ci sembra di poter dire che il prezzo per questa seconda generazione, sebbene non basso, sia in linea con la concorrenza e con la qualità delle alternative in commercio. Analizzando separatamente ogni singolo aspetto le AirPods Pro di seconda generazione potrebbero non essere le prime in classifica, ma considerandoli nel loro insieme e aggiungendo la facilità con la quale si può passare da un dispositivo all’altro (rimanendo nell’ecosistema Apple), questa seconda generazione potrebbe essere la scelta migliore attualmente in circolazione. Di sicuro per gli utenti Apple.