Roberto Sanvido
Ogni domenica leggiamo rimproveri contro i frontalieri e contro alcuni nostri politici e mi chiedo se tali apostrofi sono per avere i consensi di una base sparpagliata o hanno un fine ancora da capire, noi abbiamo assistito a dei grandi sacrifici da parte del personale sanitario che affrontando non pochi rischi e sacrifici hanno svolto da noi un grande servizio senza guardare orari e l’allontanamento dalle loro famiglie. Pensate alla chiusura delle dogane che hanno allungato il viaggio di ore eppure non hanno lasciato i nostri nosocomi sguarniti senza contare il lavoro supplementare per salvare delle nostre vite, ecco la domenica troviamo pure il modo di considerarli come chi ruba lavoro, capisco che l’odio di pochi debba essere enfatizzato ma farlo per avere consensi è eticamente fuori ogni ordine di logica democratica.
Un altro punto da considerare è che durante il periodo di chiusura, fermo delle attività, le attività commerciali per il quotidiano hanno anche qui avuto bisogno di molti frontalieri che hanno lavorato nei supermercati, anche loro a proprio rischio, qualcuno dirà che erano pagati, ma questa è una meschina risposta, anche i nostri che hanno lavorato sia nel sanitario che nel commerciale sono stati pagati e dobbiamo dire grazie a tutti frontalieri e indigeni se abbiamo traghettato la pandemia verso una riva meno drammatica, almeno speriamo.
Ora vengo a un altro problema che secondo me è solo etico ma che stupisce ed è quello del lavoro ridotto, l’economia privata ha sostenuto perdite sia come lavoratori che come datori di lavoro, si perché ricevere l’80% i primi e pagare il 100% di oneri i secondi è stato duro, mentre tutto l’apparato pubblico ha ridotto il lavoro (tranne il sanitario e le forze dell’ordine) ma nessuno si è visto ridurre il salario sotto il 100%. Ecco questo non è molto etico se si considera che l’economia privata è di sicuro la maggior entrata fiscale che sostiene lo stato, non posso dare giudizi perché di sicuro è nella norma legale, ma queste disparità creano pregiudizi che aggiunte agli apostrofi domenicali non fanno bene alla ripresa.
Concludendo i nostri organi operativi, politici e non politici hanno di sicuro fatto un grande lavoro e l’insulto domenicale non aiuta. Per questo ora dobbiamo stare attenti al futuro non creando disuguaglianze che di sicuro vengono fomentate con dei media e che non possono essere il collante positivo per proseguire il cammino.
Un grande grazie ai meritevoli e stiamo attenti a chi alimenta divergenze non costruttive.