A quasi tre mesi dal 25 dicembre le amministrazioni locali un po’ ovunque cominciano a ragionare su come coniugare la necessità di illuminare le vie e le piazze dei propri Comuni con il fabbisogno energetico, forse un po' a scapito del turismo che vi aspetta un'atmosfera a tema luminosa e non lugubre, non da ultimo comunque influenzano le bollette aumentate, su cui pesano gli aumenti legati alla guerra in Ucraina.
Che ci voglia un segnale dalla politica sul risparmio energetico è indubbio, ma questo non deve risultare opprimente soprattutto per le feste di Natale, visto e considerato anche gli ultimi due anni sono stati terribili e passati più ad avere paura del Virus che a festeggiare serenamente.
A ben vedere basterebbero degli accorgimenti sulle luminarie per un risparmio consapevole cambiando luci incandescenti (se ancora vengono utilizzate) e adoperare luci led, che consumano decisamente meno.
Bisogna poi capire a livello energetico quanto sono importanti (in percentuale) le lucine e gli addobbi rispetto ad altri consumi più marcati e non parlo solo del riscaldamento di stabili, ma di utilizzatori commerciali e privati che consumano molto e vengono tenuti accesi anche per tutto il giorno senza che nessuno intervenga.
Razionare e non eliminare in toto illuminazioni artistiche di varia dimensione nei posti strategici dei centri di quartieri periferici può essere la soluzione, magari con un timer per ridurre l’orario di accensione delle luminarie, che dovrebbero essere spente entro un orario preciso, per esempio le 23 o le 24.
Come già scritto nel titolo un segnale al cittadino va dato, anche perché purtroppo il momento è poco favorevole e in questo senso mi allineo a quanto deciso dal Municipio di Lugano, soprattutto per l'eliminazione dei funghi riscaldanti fuori dagli esercizi pubblici e che si riferisce al fabbisogno nazionale e regionale.
Tutti sono alla ricerca di possibili alternative energetiche (alcune permettetemi ironiche), anche se quartieri periferici spogli e spenti tuttavia non sono bellissimi da vedere.
Bene così, ma non esageriamo, non vorrei che il prossimo passo fosse quello di spingere le persone a non illuminare il proprio albero di Natale a casa; questa alternativa, tuttavia, piacerebbe a chi da sempre si oppone alle feste storico-popolari; Per intenderci i "Grinch di casa nostra".
Luca Campana Consigliere Comunale Lugano