Anche l'ultimo dei circa 400 campioni raccolti tra la popolazione, che proveniva dalla Grecia non è compatibile con il Dna ritrovato sul corpo della vittima
EMMEN - L'inchiesta sullo stupro di una ciclista, avvenuto nell'estate del 2015 a Emmen (LU), è ancora in fase di stallo. I circa 400 campioni di DNA raccolti tra la popolazione sono risultati tutti negativi. Il Ministero pubblico sospende per il momento le indagini.
L'ultimo campione di DNA atteso è arrivato nei giorni scorsi dalla Grecia, dove ora vive la persona interessata. È stato confrontato con il materiale genetico trovato sugli abiti della vittima ed è risultato negativo, indica oggi in un comunicato il Ministero pubblico lucernese.
Le stupro di Emmen risale al 21 luglio 2015. La vittima, una allora 26enne d'origine indiana adottata da una coppia lucernese, stava tornando dal lavoro in bicicletta, intorno alle 22.30, percorrendo la riva della Reuss in direzione di Lucerna, quando è stata assalita e poi stuprata in un boschetto vicino. Ha subito ferite gravissime, che l'hanno paralizzata dal collo in giù.
1863 dati mobili, 403 test del DNA - Per trovare l'autore del reato la polizia ha impiegato massicci mezzi. Per settimane dopo l'aggressione gli agenti hanno effettuato controlli di identità nei dintorni e tutte le segnalazioni provenienti dalla popolazione sono state verificate. Gli inquirenti hanno esaminato 10'000 dati personali di ogni genere sulla base dei quali la procura ha convocato 371 uomini per effettuare il test del DNA, senza successo.
La polizia ha anche analizzato 1863 dati di telefonia mobile che hanno condotto a 32 persone le quali si trovavano nei pressi del luogo dell'aggressione al momento dei fatti. Anche queste hanno dovuto sottomettersi alla comparazione del DNA. La persona il cui campione è arrivato nei giorni scorsi è una di queste. Una possibile colpevolezza degli altri 31 "sospettati" era già stata esclusa in precedenza.
Lauta ricompensa - In agosto, le condizioni di salute della vittima non permettevano di interrogarla e il ministero pubblico lucernese aveva promesso una ricompensa fino a 10'000 franchi - raddoppiata poi a 20'000 - a chi avrebbe fornito informazioni utili a trovare l'aggressore. Ciò non ha però consentito di identificare un sospetto. La polizia aveva anche chiesto alla popolazione di segnalare tutte le persone che mostravano particolare interesse per il caso o che sono improvvisamente scomparse dopo l'aggressione.
Secondo la descrizione della vittima, che ha potuto essere sentita solo in ottobre, l'aggressore ha un'età compresa tra i 19 e i 25 anni, è fumatore, ha i capelli crespi neri, è di pelle chiara, è alto circa 170-180 centimetri e parla tedesco con accento straniero. Dopo la violenza, l'uomo le avrebbe detto di chiamarsi "Aaron". Tuttavia, nulla garantisce che questo sia il suo vero nome.