Le lacune riguardano la valutazione della pericolosità dell'imputata e la comunicazione. Stesso discorso per l'attentato di Morges.
BERNA - Hanno lasciato il segno nella storia rossocrociata gli attentati terroristici perpetrati alla Manor di Lugano e davanti a uno spaccio di kebab in centro a Morges (VD). Risalgono entrambi al 2020 e l'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC), in seguito a un'indagine, ha riscontrato varie lacune nella risposta data dalle autorità, sia a livello federale che a livello cantonale.
L'ispezione dell'AV-MPC ha infatti «evidenziato un potenziale di ottimizzazione della collaborazione tra i pubblici ministeri di Confederazione e Cantoni nell’ambito della lotta al terrorismo». Le raccomandazioni dell’AV-MPC sono state accolte favorevolmente dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e sono ora in fase di attuazione.
L'avvio dell'indagine - Dopo l'omicidio di presunta matrice jihadista avvenuto a Morges il 12 settembre 2020, l'AV-MPC ha deciso di condurre un'ispezione all'interno del MPC perché il Consiglio di Stato del Canton Vaud aveva segnalato delle lacune sistemiche nell'ambito dei reati di terrorismo (ambito T) del Ministero Pubblico della Confederazione, e anche per dare seguito a domande poste dalle Commissioni della gestione delle Camere federali. Nell’ispezione è stata inclusa anche l’attività del MPC prima dell’accoltellamento ai danni di due donne a Lugano il 24 novembre 2020.
I due casi esaminati, viene specificato nella nota odierna, concernevano il periodo di mandato del precedente procuratore generale della Confederazione. Il procuratore generale in carica dal gennaio del 2022 ha accolto favorevolmente le raccomandazioni che sono emerse dall’ispezione dell’AV-MPC e ha comunicato che sono già state attuate o che sono in fase di attuazione.
Valutazione della pericolosità: l'attacco alla Manor - Nel caso degli accoltellamenti di Lugano il Ministero Pubblico della Confederazione aveva concluso un precedente procedimento penale nei confronti dell’imputata con un decreto di non luogo a procedere. Dopo aver esaminato il contenuto e la forma del decreto, l’AV-MPC ha ritenuto che non potesse essere giustificato senza ulteriori valutazioni. Alla luce della giurisprudenza sarebbe stato necessario chiarire i fatti ed effettuare un’analisi giuridica approfondita.
L'attacco di Morges - Nel caso dell'attentato di Morges l'ispezione si è concentrata sul periodo antecedente all’attacco con il coltello, durante il quale la direzione del procedimento era in capo al MPC. L’AV-MPC è giunta alla conclusione che la liberazione dell'imputato dalla carcerazione preventiva, accompagnata da numerose misure sostitutive, era giustificata. Tuttavia viene criticata la mancata reazione del MPC dopo che le autorità del Canton Vaud avevano segnalato diverse violazioni delle misure sostitutive imposte. Secondo l’AV-MPC sarebbe stata opportuna una valutazione più dettagliata della pericolosità, includendo i pareri di tutte le autorità coinvolte nel caso dell'imputato.
L’AV-MPC raccomanda pertanto l'istituzione di un ufficio di coordinamento che coinvolga tutte le autorità interessate, segnatamente le procure cantonali ("Single Points of Contact T”, "SPOC T"), fedpol, le forze di polizia cantonali e le autorità cantonali di esecuzione delle pene e delle misure.
L’AV-MPC raccomanda inoltre al MPC di emanare una direttiva che vieti, nell'ambito dei reati di terrorismo, l'emanazione di decreti di non luogo a procedere nella forma di «decisioni timbro», senza un contrassegno di notifica, senza una motivazione o un’indicazione del rimedio giuridico.
Valutazione della pericolosità: più formazione per i procuratori - Per migliorare la valutazione della pericolosità degli imputati, l’AV-MPC raccomanda inoltre che i procuratori pubblici della Confederazione che lavorano nell'ambito dei reati di terrorismo acquisiscano conoscenze di base in psichiatria forense. In considerazione dell'aumento delle perizie psichiatriche e del peso ad esse attribuito nella giustizia penale, l’AV-MPC ritiene importante una formazione continua mirata. «Se ci sono dubbi sull'opportunità di richiedere la carcerazione preventiva e non si dispone di una perizia psichiatrica, l’AV-MPC raccomanda di valutare la pericolosità degli imputati coinvolgendo uno psichiatra forense».
Comunicazione e presa in carico dei procedimenti - Sia nel caso di Lugano, sia nel caso di Morges sono state riscontrate delle carenze anche per quanto riguarda la definizione e il rispetto delle procedure sancite nel documento sulla “collaborazione e il coordinamento tra i pubblici ministeri di Federazione e Cantoni nei casi di terrorismo jihadista”.
Nel caso di Morges, le autorità del Canton Vaud non sono state sufficientemente coinvolte nelle comunicazioni e le comunicazioni sono state delegate dal MPC a fedpol. Anche nel caso di Lugano le informazioni ai media e al pubblico non sono state fornite dal MPC ma dalle autorità ticinesi e da fedpol. Inoltre il documento non rispondeva più alla prassi attuale per quanto riguarda la presa in carico dei procedimenti e l'informazione delle procure cantonali sulla conclusione dei procedimenti. L’AV-MPC raccomanda pertanto di precisare e aggiornare il documento e di implementarlo senza riserve nei futuri procedimenti.
Da un sondaggio condotto presso le procure cantonali è emerso che in linea di principio esse giudicano positivamente la collaborazione con il MPC nei casi di terrorismo. I punti di contatto centrali istituiti allo scopo presso i SPOC T sono considerati necessari e idonei sia dai Cantoni che dal MPC. Così come auspicato da alcuni Cantoni, l’AV-MPC raccomanda al MPC di mantenere uno scambio di informazioni più regolare, di adattare i contatti in base alle diverse esigenze dei Cantoni e di intensificarli se necessario.
Più personale - Dal punto di vista organizzativo, all’interno del MPC l’ambito di reato T (terrorismo) fa parte della divisione Assistenza giudiziaria, Terrorismo, Diritto internazionale e Cybercriminalità. Visto che l’ambito T è attualmente interessato da grandi cambiamenti, si è rinunciato ad un'analisi organizzativa approfondita. L’AV-MPC accoglie con favore l'aumento del personale dell’ambito T, che oggi conta in totale sette persone con un’occupazione del 620 percento, rispetto alle due sole persone del 2020. Non è però stato esaminato se la nuova dotazione risponda alle esigenze attuali.