Lo ha annunciato oggi la Segreteria di Stato dell'economia. In Ticino (settimo cantone fra i più toccati dal problema) è al 2,2%
BERNA - La disoccupazione rimane stabile a livelli storicamente molto bassi in Svizzera: in ottobre il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,0%, valore identico a quello di settembre e di agosto.
Salgono le iscrizioni negli uffici regionali - Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) in cifre assolute il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) è comunque salito (circa +1300 e -3927 sull'anno), raggiungendo quota 93'563. Si tratta del numero più alto dallo scorso febbraio, quando il tasso era al 2,1%.
Quote attuali di disoccupati basse rispetto allo "storico": negli ultimi 20 anni il valore mensile più alto è stato del 4,3% - A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%. Le quote registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, che risale al gennaio 2004, quello più contenuto è l'1,9% osservato in alcuni mesi del 2022 e del corrente 2023. Per trovare valori ancora più bassi bisogna tornare all'ottobre 2001 (1,7%).
Fuori dalla statistica chi vive di risparmi o beneficiano di un'assistenza - Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione - che spesso suscitano un acceso dibattito - non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel secondo trimestre (ultimo dato disponibile) era al 3,7%.
In Ticino il tasso di disoccupazione è del 2,2%: è il settimo cantone più toccato dal problema - Tornando alle valutazioni della Seco, in Ticino nell'ottobre 2023 il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,2% (+0,1% rispetto a settembre, -0,1 su base annua), nei Grigioni all'1,0% (+0,3% e nessuna variazione). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione. Con un tasso del 4,0% il primato negativo spetta a Ginevra, seguono Giura (3,4) e Vaud (3,3%) , a cui si accoda poi Basilea Città (3,1%). Con un tasso dello 0,4%, Appenzello Interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all'1,8%, un po' meno della media nazionale.
Il Ticino è al settimo posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 3843 disoccupati (+201 mensile, -154 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1108 (+374 e +18).
Cala la disoccupazione giovanile - Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è diminuito 348 unità rispetto a settembre a un totale di 9431, cioè 741 in più che un anno prima. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 2,1%, con un decremento mensile di 0,1 punti e una progressione dello 0,2% annua. I lavoratori oltre i 50 anni sono all'1,9% (+0,1 e invariato). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 10'757, lo 0,1% in meno di settembre e il 33,3% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 90 giovani, 5210 25-49enni e 5384 ultracinquantenni.
I senza lavoro più colpiti sono gli stranieri - Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,4% (nessuna variazione né mensile, né annua), gli stranieri del 3,7% (+0,2 e +0,3). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (26,8%), i bulgari (7,2%), gli africani (pure 7,2%) - che la Seco considera nel loro insieme - e i rumeni (6,5%). L'Ue è al 3,2%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 4,6%, l'Italia al 3,2% e la Germania al 2,2%.
Aumentato del 4,5% il numero delle persone in cerca di impiego - Complessivamente, fa sapere ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 160'373, il 4,5% in più di settembre e lo 0,2% in più di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 45'899 (-1292 mensile e -16'990 annuo).
Quasi sparito il lavoro ridotto - I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di agosto (ultimo dato disponibile), che risulta praticamente quasi sparito: ha infatti colpito solo 1023 persone in 36 aziende. Sempre in agosto, 2117 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.