Due pacchi di giornali vecchi nel giorno sbagliato: la giustizia zurighese da due anni sul caso.
ZURIGO - Mette in strada davanti a casa due pacchi di giornali vecchi nel giorno sbagliato, quello della raccolta del cartone e non della carta: ne nasce un caso che tiene impegnata la giustizia zurighese per quasi due anni nel perseguimento di una 94enne.
La pensionata in questione - riferisce il periodico consumeristico K-Tipp nel numero da oggi in edicola - vive da 67 anni nello stesso appartamento della città di Zurigo e malgrado l'età avanzata si gestisce ancora da sola. Nell'ottobre del 2021 finisce improvvisamente nel mirino della giustizia a causa di due pacchi di carta vecchia - ciascuno di sei centimetri di spessore - depositati troppo presto.
La donna commette un errore: i dipendenti comunali non raccoglievano in quel momento la carta, ma il cartone (in Svizzera interna il riciclo delle due cose è separato). «Sono stata male per qualche giorno e probabilmente ero ancora un po' confusa», spiega al periodico. Una settimana più tardi la polizia comunale le notifica una denuncia di infrazione: un agente l'ha identificata come colpevole sulla base di una copia del giornale Coop a lei indirizzata trovata nel fascio di carta.
Il figlio della ultra-novantenne scrive quindi alle autorità spiegando la situazione e chiedendo di soprassedere: la madre si è semplicemente sbagliata di giorno nel calendario. La polizia municipale però fa sapere che la denuncia sarà ugualmente inoltrata.
Non succede più nulla per nove mesi, dopo di che nell'agosto del 2022 la donna riceve un decreto d'accusa con una multa di 120 franchi e una tassa giudiziaria di 150 franchi. È stato infatti riscontrato che la signora ha «depositato illegalmente i materiali da riciclo sul suolo pubblico». L'interessata paga i 270 franchi, anche perché, secondo le autorità, rischia una «pena detentiva alternativa non differibile di 2 giorni».
Pochi giorni dopo in una lettera il figlio esprime la sua incomprensione per l'azione delle autorità, ma fa anche sapere che la madre non impugnerà la multa. Lo Statthaleramt, cioè l'autorità di controllo e di ricorso per la polizia, scrive che il figlio non è autorizzato a impugnare la decisione: la donna deve presentare una procura entro cinque giorni, in caso contrario, il caso sarà deferito al tribunale distrettuale per la revisione.
In novembre il figlio si rivolge allora all'ombudsmann, che da parte sua chiede al tribunale distrettuale di sospendere il caso. La corte accoglie la richiesta, ma lo Statthaleramt non è d'accordo: nel marzo 2023 chiede che l'obiezione presentata dal figlio della pensionata - che peraltro non è affatto tale - venga dichiarata nulla dal tribunale, aggiungendo ulteriori 100 franchi quali spese procedurali.
Il tribunale distrettuale di Zurigo decide in giugno che la donna "non ha presentato opposizione": le spese conseguenti devono essere sostenute dallo Statthaleramt. Quest'ultima autorità scrive due mesi dopo alla 94enne, riferendo il "risultato della valutazione del tribunale": niente entrata in materia sulla contestazione, la donna deve però pagare la multa. Cosa che peraltro ha già fatto subito, un anno prima.
Si chiude così una controversia durata quasi un biennio. «Questo periodo è stato molto logorante per me», dice la pensionata, «anche se mio figlio si è occupato della maggior parte della corrispondenza con le autorità».
Contattato da K-Tipp, lo Statthaleramt di Zurigo spiega che lo smaltimento scorretto di spazzatura, carta e cartone è all'origine del 95% delle infrazioni alla normativa sui rifiuti. Per questo motivo l'autorità non rinuncia a perseguire anche le infrazioni minori: l'ufficio emette multe tra gli 80 e i 150 franchi.