L'incidente avvenuto in Austria martedì scorso ha riacceso i riflettori sulla sicurezza degli impianti di risalita. La parola all'esperto.
BERNA - Una giornata di sci che si è trasformata in un incubo. Una cabinovia si è schiantata martedì scorso, 9 gennaio, nel comparto sciistico di Hochoetz, a pochi chilometri da Innsbruck, nella Oetztal tirolese, in Austria. La causa dell’incidente? La caduta di tre alberi sui cavi della struttura. Sette persone sono rimaste ferite, quattro delle quali gravemente. Una delle vittime è ancora ricoverata e si trova in coma artificiale.
Un incidente di questo genere è estremamente raro ed è stato definito «anomalo» dalle autorità austriache. Ma quali sono i rischi che possa capitare anche in Svizzera?
Il portale Watson ha interrogato il portavoce dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft) Michael Müller, che ha confermato l’eccezionalità dell’incidente. «Non siamo a conoscenza di incidenti simili in Svizzera». Eppure non si può escludere che un dramma come quello capitato in Austria possa accadere anche nel nostro paese.
L’Uft è incaricato di garantire che le oltre 650 funivie che beneficiano delle concessioni federali rispettino le disposizioni necessarie. Come evitare il peggio? «È importante che gli impianti di risalita si assumano la responsabilità di garantire la sicurezza». Nel caso in cui la struttura non riuscisse ad assicurare una buona manutenzione del tracciato ha l'obbligo di affidarsi a una ditta esterna. «La potatura degli alberi e la valutazione del bosco ai margini dei cavi sono essenziali», ha continuato Müller.
L’albero che ha causato l’incidente in Austria non si trovava in prossimità della funivia. Secondo quanto spiegato dalle autorità austriache il primo albero caduto, che ha in seguito investito altri due alberi, era a 20 metri dall’impianto. Eppure «è necessario rispettare una distanza minima prescritta tra gli impianti e gli elementi naturali presenti nell'area. Le aziende devono verificare queste distanze almeno una volta all'anno».
L'Associazione mantello della costruzione ha confermato ai colleghi di Watson il rigore in materia di sicurezza che le società di gestione devono rispettare. «Gli impianti di risalita svizzeri sono considerati uno dei mezzi di trasporto più sicuri». Gli standard di sicurezza sono molto severi rispetto a quanto avviene in altri Paesi. Per esempio, prima dell'apertura viene effettuato un check-up quotidiano.
Gli imprevisti, come una forte nevicata oppure la caduta di un albero, non si possono però escludere. «Per questo è necessario un monitoraggio costante», ha concluso l'associazione.