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SOLETTAGSsE sostiene l'iniziativa per lo stop alle armi nucleari

05.05.24 - 17:56
«I piani di riarmo dell'esercito svizzero non si basano su una minaccia realistica, ma su vuote promesse di sicurezza»
Ti-Press
Fonte Ats
GSsE sostiene l'iniziativa per lo stop alle armi nucleari
«I piani di riarmo dell'esercito svizzero non si basano su una minaccia realistica, ma su vuote promesse di sicurezza»

SOLETTA - Riunito in assemblea generale a Soletta, il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) ha approvato una risoluzione "contro i piani di riarmo da miliardi del campo borghese". L'associazione inoltre sostiene l'iniziativa per la messa al bando delle armi nucleari.

I piani di riarmo dell'esercito svizzero non si basano su una minaccia realistica, ma su vuote promesse di sicurezza, ha dichiarato, citato in una nota, il segretario del GSsE Jonas Heeb. Invece di "pompare miliardi a casaccio negli armamenti", il gruppo chiede una politica orientata verso scenari plausibili, come la protezione dalle catastrofi o la crisi climatica.

I 50 partecipanti all'incontro hanno anche deciso di sostenere il testo dell'iniziativa per il divieto delle armi atomiche, il cui lancio è previsto in estate. Essa domanda al Consiglio federale di aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW).

La Svizzera ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), che contempla l'interdizione di proliferazione di queste armi, l'impegno al disarmo e il diritto all'uso pacifico dell'energia nucleare. L'accordo vede la partecipazione di Stati dotati dell'atomica, al contrario del TPNW.

Quest'ultimo contiene invece un divieto assoluto ed esplicito riguardo alle armi nucleari. Impedisce in effetti fra le altre cose l'utilizzo, la minaccia d'uso, la produzione, lo stoccaggio, l'acquisizione e la sperimentazione. Berna non aderisce a questo trattato e continuerà a non farlo, come ribadito dal governo a fine marzo: l'intesa viene considerata non negli interessi della Svizzera, oltre che dall'impatto limitato poiché non riconosciuta appunto dagli Stati in possesso di armi nucleari e dalla stragrande maggioranza dei Paesi occidentali ed europei.

Il GSoE ha pure adottato altre due risoluzioni. La prima, sulla guerra in Ucraina, chiede l'applicazione coerente delle sanzioni da parte della Svizzera. Nella seconda chiede la fine immediata delle violenze in Medio Oriente, il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e dei palestinesi detenuti arbitrariamente, così come la fine dell'occupazione israeliana dei territori palestinesi, che è contraria al diritto internazionale. Inoltre, a suo avviso la Svizzera deve continuare ad effettuare tutti i pagamenti all'UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi.

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