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SVIZZERAIl mondo è più polarizzato e la Svizzera è meno sicura

26.06.24 - 15:41
Guerre, minacce terroristiche e spionaggio: ecco il rapporto annuale dell'intelligence.
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Fonte rapporto situazione di minaccia
Il mondo è più polarizzato e la Svizzera è meno sicura
Guerre, minacce terroristiche e spionaggio: ecco il rapporto annuale dell'intelligence.

BERNA - Crisi e conflitti armati in Europa, nonché la campagna propagandistica internazionale lanciata dallo «Stato islamico» pesano sulla sicurezza della Svizzera. In un mondo sempre più polarizzato, le pressioni «di natura politica ed economica» peseranno sempre più, anche sul nostro Paese. Ad affermarlo il rapporto annuale dei servizi di informazione della Confederazione approvato mercoledì dal Consiglio federale dal quale si evince che sebbene la Svizzera rimanga «relativamente sicura», lo è molto meno rispetto a soli due anni fa. In questo contesto - scrive l'Esecutivo - la Svizzera potrebbe quindi essere chiamata più spesso a fornire contributi di solidarietà e ad assumere una posizione politica.

La minaccia della Russia - Il fattore principale di insicurezza in Europa è e rimane la Russia, emerge dal rapporto. Anche alla luce del fatto che un’Unione europea (Ue) indipendente dagli Stati Uniti e dalla Nato e autonoma a livello strategico rimane irrealizzabile in un’ottica di breve termine.

In Medio Oriente, oltre a Gaza, il teatro degli scontri si è allargato anche al largo delle coste dello Yemen e la probabilità di un’escalation militare tra Israele e gli Hezbollah in Libano è in aumento. Per di più, per la prima volta vi sono stati attacchi militari diretti tra Israele e l’Iran.

Minacce terroristiche - In Svizzera - continua il rapporto - la minaccia terroristica continua a essere elevata. In particolare, l’attacco terroristico a Israele da Hamas perpetrato all’inizio di ottobre 2023 e la conseguente guerra hanno accentuato questa situazione. La propaganda portata avanti dallo «Stato islamico» ha favorito la nascita di reti di simpatizzanti nel nostro Paese, persino da parte di minori. Lo scenario più probabile in Svizzera rimane quello di atti di violenza spontanei commessi da autori isolati o da piccoli gruppi di matrice jihadista e che utilizzano mezzi semplici. Grandi eventi e manifestazioni pubbliche rimangono, a ogni modo, delle buone occasioni per sferrare attentati jihadisti, in Svizzera come altrove.

A preoccupare l'intelligence è anche l'estremismo violento di destra, la cui minaccia è in aumento in Europa quanto nel Paese.

Attività di spionaggio - Stando al rapporto, le autorità federali sono costantemente prese di mira. Gli agenti segreti stranieri, infatti, oltre a spiarsi reciprocamente, si interessano sempre più spesso di affari specificatamente svizzeri. Puntano soprattutto a informazioni inerenti alle tecnologie di armamento e alle relazioni tra Svizzera, Ue e Nato.

Non solo spionaggio. Le reti di intelligence, viene specificato, servono anche per acquistare illegalmente beni critici soggetti a sanzioni, diffondere disinformazione e propaganda, influenzare in modo clandestino o preparare e mettere in atto rapimenti, atti di sabotaggio e attentati.

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