Gli operatori si aspettano un -1% a livello di pernottamenti.
È la pioggia il fattore determinante, ancora più del virus.
BERNA - Pandemia e insistenti periodi di maltempo stanno avendo un malefico effetto congiunto sulla stagione turistica estiva, che si sta rivelando mediocre a livello nazionale, con numeri in linea con quelli dell'anno scorso: è quanto emerge da un sondaggio realizzato da Svizzera Turismo (ST).
Gli operatori si aspettano un -1% (su base annua) a livello di pernottamenti e un +1% per quanto riguarda le escursioni giornaliere, fa sapere l'organizzazione in un comunicato odierno. In tal modo l'estate 2021 si rivela negativa come quella del 2020, che aveva segnato un arretramento di circa il 40% delle notti rispetto a quella (record) del 2019. Come noto il Ticino si smarca peraltro da queste dinamiche, beneficiando in modo notevole dell'afflusso di clientela confederata.
Per gli albergatori nazionali la colonna portante è rappresentata dagli svizzeri, a cui si aggiungono soprattutto tedeschi e cittadini del Benelux, ma anche italiani, francesi e altri europei. Ancora pochi sono i nordamericani e gli abitanti di stati del Golfo; mancano tuttora completamente gli asiatici.
Gli interpellati fanno notare l'importanza del brutto tempo, che ha portato in molte situazioni gli ospiti a disdire le prenotazioni. «Quest'anno la situazione meteo è stata più importante del Covid», sintetizza Guido Buob, direttore dell'ente turistico di Appenzello, citato nel comunicato. Il settore è però anche confrontato con il ritorno della concorrenza delle mete straniere, che si è fatto sentire sugli svizzeri.
Per quanto riguarda le attività preferite da chi trascorre le vacanze nella Confederazione in estate al primo posto figurano le camminate, tallonate però ora dai giri in bici. Anche il camping è rimasto molto gettonato, nonostante la meteo spesso non fosse favorevole.