Ma chi esagera, secondo la CIP-N, andrebbe richiamato all'ordine.
BERNA - I parlamentari devono rimanere liberi di presentare tutte le iniziative e gli interventi che ritengono necessari. Chi esagera, però, andrebbe richiamato all'ordine. Stando a vecchi dati, l'esame di ogni intervento costa oltre 6 mila franchi.
È quanto pensa la Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale (CIP-N) che non intende porre un tetto massimo agli atti parlamentari che un deputato può presentare per legislatura.
Con la sua mozione, respinta (13 a 12) grazie al voto preponderante della presidente della commissione, Greta Gysin (Verdi/TI), Thomas Matter (UDC/ZH) avrebbe voluto porre un limite massimo di 32 fra iniziative e interventi (esclusi gli interventi dei gruppi parlamentari, le interrogazioni, le domande di attualità poste nell'ora delle domande e le interpellanze).
A parere del deputato zurighese, la quantità crescente di iniziative parlamentari, mozioni e postulati sovraccarica il Consiglio nazionale in misura irresponsabile. Nel 2007, rispondendo a un'interpellanza dell'ex consigliere nazionale, e noto imprenditore, Peter Spuhler (UDC/TG), il governo spiegava che trattare un intervento costava, all'epoca, in media 6120 franchi. Nel 2021, aggiunge Matter, sono stati presentati 1897 interventi, che rappresentano oggi un costo per la relativa risposta ben superiore a 12 milioni.
Per Matter, un contingentamento a 32 interventi per parlamentare, ossia una media di due per sessione ordinaria, apporterebbe senza dubbio, grazie alla quantità limitata, anche un miglioramento qualitativo e ridurrebbe i costi, tanto più che decine di mozioni e postulati vengono stralciati ogni sessione perché non hanno potuto essere trattati entro due anni.
Ma, stando alla CIP-N, le statistiche mostrano invece che i deputati che presentano un numero così elevato di interventi sono molto pochi. Inoltre, per ottenere una riduzione del numero totale di iniziative e interventi il limite fissato dovrebbe essere molto più basso. Dalle statistiche emerge anche che negli ultimi anni il numero di atti parlamentari non è aumentato. Tuttavia, una minoranza auspica che i parlamentari che esagerano siano richiamati all'ordine.