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SVIZZERAOspedali universitari in rosso: «La popolazione potrebbe risentirne»

14.11.24 - 15:19
Complessivamente tutti gli ospedali universitari hanno registrato un deficit pari a 210 milioni di franchi
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Fonte Ats
Ospedali universitari in rosso: «La popolazione potrebbe risentirne»
Complessivamente tutti gli ospedali universitari hanno registrato un deficit pari a 210 milioni di franchi

BERNA - La situazione finanziaria degli ospedali universitari svizzeri è estremamente difficile e la popolazione potrebbe risentirne. Lo hanno affermato oggi a Berna i loro responsabili, lanciando un appello a un maggiore sostegno.

Davanti ai media, i direttori dei cinque nosocomi e delle facoltà di medicina del Paese hanno sottolineato il ruolo centrale svolto dalle loro istituzioni come pilastri dell'assistenza sanitaria e come centri di ricerca e formazione.

Questo ruolo è sottoposto a notevoli pressioni a causa di importanti investimenti in infrastrutture digitali e architettoniche e nell'adeguamento delle condizioni di lavoro.

Al momento non esiste un piano per sostenere specificamente gli ospedali universitari, ha fatto notare Antoine Geissbühler, decano della Facoltà di Medicina dell'Università di Ginevra e direttore dell'insegnamento e della ricerca presso l'ospedale universitario di Ginevra (HUG). «Senza sostegno, non riusciremo a realizzare la nostra trasformazione», ha aggiunto. Questi investimenti sono necessari, ma non sono presi in considerazione nelle tariffe.

«Il 2023 è stato caratterizzato da un grande shock per il sistema ospedaliero, e ciò malgrado l'aumento del numero di pazienti», ha rilevato Werner Kübler, direttore dell'Ospedale universitario di Basilea e presidente di unimedsuisse, l'associazione svizzera di medicina universitaria.

Tutti gli ospedali universitari hanno registrato un risultato annuale negativo, che nel complesso ammontava a 210 milioni di franchi. Questo dato si spiega con i costi aggiuntivi legati all'inflazione e agli stipendi, nonché al perdurare di una situazione tariffale tesa. Per questo motivo, nell'estate del 2023 hanno disdetto gli accordi tariffali stazionari con gli assicuratori e sono riusciti a negoziare prezzi migliori.

Nel settore ambulatoriale, che svolge un ruolo sempre più importante, la situazione è ancora più allarmante: le tariffe non coprono i costi e non vengono adeguate da vent'anni. Se gli ospedali universitari devono soddisfare le aspettative della popolazione in termini di cure ambulatoriali e di riserve di capacità, secondo loro non si può che procedere con un aumento delle tariffe.

I responsabili hanno infine sottolineato la grande importanza dei cinque ospedali universitari per la ricerca medica. Se si vuole che questa rimanga attraente, hanno concluso, è necessario definire adeguatamente le condizioni quadro.

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