Nell'appartamento-discarica di via Industria vivevano, oltre a 18 cani, anche tre minorenni. I vicini di casa: «Lo segnalavamo da tempo. Ma qui siamo abbandonati a noi stessi»
LUGANO - L'odore attacca le narici già al tredicesimo piano del grattacielo di via Industria a Lugano. Gli addetti alla bonifica in tuta bianca e maschera anti-gas vanno e vengono con sacchi pieni di rifiuti, dall'ascensore alla porta dell'appartamento da disinfestare. «Mai visto niente del genere» spiega uno di loro. «Non buttavano la spazzatura da almeno 6-7 anni».
Lamentele dei vicini - I rifiuti non sono ancora finiti, dopo quattro giorni di via vai. La polizia è entrata venerdì nell'appartamento al penultimo piano del complesso popolare di Pregassona: le segnalazioni dei residenti erano sempre più insistenti. «Là dentro qualcosa non andava, era evidente» racconta una vicina. «Dovevamo tenere chiuse le finestre per la puzza» conferma un'altra.
Tre figli e 18 cani - E infatti la polizia si è trovata davanti a una scena indicibile. Una coppia, tre figli (due piccoli) e 18 cani vivevano in quattro locali straripanti di sporcizia. Rifiuti, escrementi, condizioni igieniche estreme. I minori sono stati affidati ai servizi preposti, gli animali – in salute anche se trasandati – alla Spab di Bellinzona. Il tutto sotto gli occhi dei residenti allibiti: «Non mi aspettavo qualcosa del genere, anche se i segnali erano inquietanti» commenta l'inquilina del piano di sotto. «Ero costretta a tenere chiuse le finestre per il tanfo».
«Grave disagio» - I 18 cani sono stati trasferiti nelle strutture della Protezione animali, e non apparivano denutriti. «Probabilmente sono pieni di parassiti, ma avevano cibo» spiega il presidente della Spab Emanuele Besomi. «L'alimentazione non era adeguata, ma c'era. Questo dimostra un tentativo di curarli da parte di qualcuno che evidentemente soffre un disagio grave».
Famiglia isolata - I figli della coppia invece frequentavano le scuole del quartiere, ma «erano isolati dai coetanei proprio a causa delle loro condizioni igieniche» racconta una madre di famiglia. Anche i genitori «davano poca confidenza» ed erano «tenuti a distanza da tutti». Una situazione evidente insomma: forse si poteva intervenire prima?
Spaccio e prostituzione - La domanda, per gli abitanti di via Industria, va estesa a tutto lo stabile. Dalle infiltrazioni d'acqua negli appartamenti, allo spaccio di cocaina sui pianerottoli, al sovraffollamento di alcuni appartamenti. «Prima avevamo anche le prostitute, ma dopo varie retate almeno quelle sono andate via» racconta Ervin C., che abita all'ultimo piano e ha segnalato più volte i cattivi odori all'amministrazione del palazzo.
Amministratori non pervenuti - «Siamo dimenticati da tutti. Segnaliamo questi problemi da tempo ma è cambiato ben poco» lamenta Mira L., che abita nello stabile da 20 anni. Ermanno C., altro veterano di via Industria, conferma: «Non sappiamo più con chi lamentarci. Gli amministratori del palazzo sono semplicemente irraggiungibili». Anche alle telefonate di tio.ch/20minuti non hanno risposto.