Un'eventuale interruzione del volo metterebbe a rischio il futuro dell’aeroporto di Agno
AGNO - L’aeroporto di Agno rischia di doversi confrontare con ulteriori difficoltà: Swiss intende infatti mettere sotto la lente il volo Lugano-Zurigo, come afferma il CEO Thomas Klühr in un’intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung. «Come compagnia aerea della Svizzera, colleghiamo anche il Ticino con il mondo via Zurigo - afferma - ma se la ferrovia dovesse diventare un’alternativa valida e veloce al volo interno, a tempo debito ne terremo conto».
L’attrattività del collegamento con Zurigo dipende infatti dal tunnel di base del Ceneri, che entrerà in esercizio nel dicembre 2020. A partire da allora ci vorranno meno di due ore per raggiungere in treno lo scalo di Kloten. Oggi con il volo interno, considerando anche i tempi d’attesa, il viaggio dura poco meno. Swiss potrebbe quindi in futuro optare per la ferrovia. Una soluzione analoga esiste già tra Basilea e Zurigo, dove si sale in carrozza con il biglietto aereo.
«Sarebbe un duro colpo» - Per l’aeroporto di Agno, che dall’autunno del 2017 sta già facendo i conti con l’interruzione del collegamento con Ginevra a causa del fallimento di Darwin Airline, il ritiro di Swiss rappresenterebbe un altro duro colpo. E metterebbe a serio rischio il futuro dello scalo, come sottolinea anche l’ex membro del Cda Emilio Bianchi, interpellato dal domenicale. «Siamo in contatto con Swiss e sappiamo che non c’è ancora una decisione definitiva».
Da Malpensa... con altre compagnie - Secondo Bianchi l’interruzione del collegamento con Zurigo peserebbe comunque anche sull’attività di Swiss: «La maggior parte dei passeggeri dal Ticino ripiegherebbe sull’aeroporto di Milano Malpensa da dove volerebbe con altre compagnie». Dallo scalo luganese, lo ricordiamo, nel 2018 quasi novantamila persone hanno scelto Swiss per arrivare a Zurigo. E per la stragrande maggioranza di loro si trattava soltanto di uno scalo per poi raggiungere un’altra destinazione della rete Swiss.
Ne risentirebbe anche l'economia - Si teme anche per l’economia ticinese, come sottolinea il consigliere di Stato Christian Vitta dalle colonne del domenicale. «La rinuncia al collegamento con Zurigo non metterebbe a rischio soltanto il traffico di linea, ma anche tutte le attività ad essere collegate». Uno studio dell’Università di San Gallo, commissionato dalla Città di Lugano e presentato di recente, ha infatti mostrato che nel 2017 l’aeroporto ha garantito quasi 1’600 posti di lavoro e ha avuto un impatto economico di quasi duecento milioni di franchi.
La politica e i voli interni - Con il dibattito sempre più acceso sulla questione climatica, l'aviazione viene presa di mira. Klühr si dice stupito di come i politici cambino rapidamente opinione. Quelli che fino a poco tempo fa chiedevano a Swiss di impegnarsi di più a Ginevra o Lugano, oppure di operare a Berna, ora sono quelli «che vogliono abolire i voli interni». Sul fronte dei voli a lungo raggio, la compagnia annuncia invece l'introduzione di due nuovi collegamenti da Zurigo: Washington D.C. e Osaka.
Si continua a volare - Nonostante il dibattito sul clima, si continua comunque a volare, come rileva anche Swiss. Klühr sottolinea, infatti, che nel primo semestre di quest'anno il numero dei passeggeri è cresciuto di oltre il 3% rispetto al 2018, che è stata un'annata record. «E la richiesta resta alta».