Il Tribunale amministrativo annulla la multa affibbiata a un presunto trasgressore: «Le prove addotte dal Municipio sono alquanto inconsistenti»
STABIO - Erano certi di averlo messo nel sacco. L’infrazione portava una “firma” evidente. Stampata nero su bianco. Quando, rovistando nel sacchetto fuorilegge, depositato per terra fuori dai cassonetti, era spuntato quel frammento di giornale, gli addetti al controllo erano sicuri di aver individuato il “turista del sacco". Si trattava della prima pagina del 3 aprile 2017 di un quotidiano ticinese con tanto di nome e indirizzo dell’abbonato, sopra il titolo "Branda, il volto della vittoria".
Il volto del cittadino si è invece rabbuiato, per la multa appioppatagli nei giorni seguenti dal Comune di Stabio: 150 franchi. Una sanzione confermata in seguito anche dal Consiglio di Stato, cui il presunto trasgressore si era appellato. Anche il Governo ha ritenuto che quel ritaglio di carta, rinvenuto tra altri rifiuti, «fosse motivo sufficiente per attribuirgli la responsabilità dell’illecito».
Se non che, lo scorso luglio (ma la sentenza è stata pubblicata solo ora) il Tribunale cantonale amministrativo ha accolto il ricorso del cittadino, annullato la sanzione e obbligato il Comune a versare al ricorrente 1’800 franchi a titolo di ripetibili. «Una multa - è stata la premessa del Tram - può essere inflitta solo se la colpevolezza è stata dimostrata in modo ineccepibile», precisando che «l’onere della prova incombe all’autorità». Da “prova regina”, il pezzo di giornale, risalente al 3 aprile 2017, otto mesi prima di finire tra i rifiuti, si è trasformato in “carta straccia”. «Le prove addotte dal Municipio per dimostrare la colpevolezza dell’insorgente - afferma la sentenza - sono alquanto inconsistenti». L’autore della presunta infrazione, nel difendersi, aveva detto di non transitare mai da Stabio e di far sempre capo al servizio di smaltimento rifiuti del proprio comune di domicilio.
Ma non è stata la tesi difensiva ad aver convinto i giudici. «Si deve infatti considerare - scrive il Tram - che la carta di giornale viene spesso riciclata per altri scopi, come potrebbe essere il caso nella presente fattispecie da parte di terze persone sconosciute, visto anche che» sottolinea la sentenza, l’edizione era vecchia di otto mesi. Il multato è dunque prosciolto «in virtù del principio “in dubio pro reo”».
«Teniamo d'occhio uno che espone sempre i rifiuti dopo il passaggio del camion»
«Non è per fare cassetta che effettuiamo questi controlli, ma per il rispetto delle regole» dice il responsabile del Dicastero Ambiente di Stabio. Nel comune del Mendrisiotto non ci sono i contenitori fissi interrati, ma i cassonetti mobili e in diverse zone i rifiuti solidi urbani vengono esposti e raccolti porta a porta, nei momenti stabiliti. Più che con sacchi fuorilegge, non ufficiali, oggetto della sentenza, il Comune di Stabio fa i conti talvolta con cittadini che non rispettano questi orari. «Certe persone insistono nel lasciare i rifiuti dove non c’è contenitore. Stiamo tenendo d’occhio un tipo che immancabilmente espone il sacchetto alle 11, un’ora dopo il passaggio del camion di raccolta». Spesso capita, continua l’interlocutore, che i trasgressori accampino scuse: «È sempre il fratello o il figlio che ha buttato via il sacco».