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BALERNAIncubo coronavirus: nasce il grotto take away

14.03.20 - 08:05
Al Crotto dei Tigli gli affari sono crollati. La “trovata” del gerente Claudio Panzeri
Lettore Tio/ 20Minuti
Incubo coronavirus: nasce il grotto take away
Al Crotto dei Tigli gli affari sono crollati. La “trovata” del gerente Claudio Panzeri
L’idea: «La gente ha paura di uscire a mangiare. Ecco la nostra alternativa»

Brasato e polenta. Risotto coi funghi. Luganighetta. Tartare. Rösti. Piatti nostrani al 100%. Tutto take away. È l’idea lanciata dal Crotto dei Tigli di Balerna per contrastare la fobia della clientela dovuta al nuovo coronavirus. Non una novità assoluta, intendiamoci. Sono comunque tanti gli esercizi pubblici che nella Svizzera italiana consentono il take away. «Purtroppo – sottolinea il gerente Claudio Panzeri – i nostri affari sono crollati del 50% nelle ultime settimane. In particolare da quando è stato rilevato ufficialmente il primo contagiato ticinese».

Ciapa sü e porta a cà – Panzeri porta avanti il Crotto dei Tigli da circa 6 anni, con la moglie Jacqueline (37). «È stata proprio lei ad avere l’idea del take away, con uno sconto del 25%. L’iniziativa si chiama “Ciapa sü e porta a cà”. Se la gente ha paura di uscire di casa per andare a pranzo o a cena, può venire qui e ritirare ciò di cui ha bisogno, per poi mangiare a domicilio».

Non per tutti sono affari d’oro – La situazione del Crotto dei Tigli è in netta contrapposizione a quella di altri esercizi pubblici che, proprio a causa del nuovo coronavirus e del fatto che la clientela evita l’Italia per le cene, starebbero facendo affari d’oro. Il fenomeno era stato rimarcato in un recente articolo di Tio/ 20Minuti. «Non è proprio così per tutti purtroppo – sospira Panzeri –. Dipende in che zona ti trovi. Noi siamo in una bella regione, ma pur sempre in una fascia di confine. E questo alimenta i timori forse».    

Il nemico invisibile – Recentemente Massimo Suter, presidente di GastroTicino, ha chiesto al Governo di prendere misure affinché il settore non coli a picco. Una mossa saggia, secondo Panzeri. «Noi abbiamo sempre lavorato bene. Certo, ogni tanto c’erano dei cali. Ma quando hai di fronte una crisi finanziaria è una cosa “normale”. Qui, invece, sei confrontato con un nemico invisibile, di cui sai poco o nulla. E poi c’è la paura della gente, che è comprensibile e va gestita». 

Bella stagione in arrivo – Disastroso. Così Panzeri definisce il periodo che il suo esercizio pubblico sta attraversando. «In totale lavoriamo al grotto in sei persone, me compreso. Da aprile, in vista della bella stagione, avevo previsto di potenziare l’organico, con altri due collaboratori, perché siamo “grandi”, abbiamo 100 posti esterni».

Lavoratori in stand by – Al momento i due neo acquisti sono stati messi in stand by. «Non posso permettermi di fare il passo più lungo della gamba. Loro lo hanno capito. Non sappiamo come evolverà questo coronavirus. E non sappiamo come la clientela reagirà. L’unica cosa che mi fa ben sperare è che l’iniziativa del take away sta prendendo piede. L’idea piace e la gente ne approfitta volentieri».  

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