Il Comune del Luganese ha superato la soglia del 20% fissata dall'iniziativa Weber
BERNA - A fine 2019, 371 Comuni su 2200 presentavano una quota superiore al 20% di abitazioni secondarie, risultando quindi di principio non in regola. Si tratta di 10 località in più rispetto all'anno precedente. Lo specifica una nota odierna dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE).
L'anno scorso, in 8 Comuni (tra cui San Vittore nei Grigioni) la quota di abitazioni secondarie è scesa al di sotto del 20% previsto dalla Costituzione federale, mentre in altri 18 (tra cui Thusis nei Grigioni e Porza in Ticino) ha superato per la prima volta tale soglia.
In linea di principio nei Comuni con una quota superiore al 20% non è più possibile costruire ulteriori abitazioni secondarie. Le località che ora registrano una quota superiore o inferiore a tale soglia possono prendere posizione sui calcoli dell'ARE entro 30 giorni.
D'intesa con l'ARE, i Comuni possono precisare i dati contenuti nei loro inventari. Successivamente spetterà all'ARE decidere in quale Comune devono essere applicate le regole restrittive della legge sulle abitazioni secondarie.
La Legge federale sulle abitazioni secondarie è entrata in vigore nel 2016 assieme alla relativa ordinanza. La normativa realizza l'articolo costituzionale che Popolo e Cantoni hanno accolto l'11 marzo 2012 votando l'iniziativa "Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!" (iniziativa Weber).