Le Ferrovie rispondono alle critiche di "degrado del servizio" ed evidenzia tutto quello che hanno fatto per il Ticino
BERNA/BELLINZONA - Negli ultimi 10 anni le FFS hanno investito in media circa 55 milioni di franchi, di cui 5 milioni in Ticino, in impianti di manutenzione e officine tra cui quello di Bellinzona. È quanto rende noto oggi il Consiglio federale in risposta a un'interpellanza del consigliere nazionale Bruno Storni (PS/TI) riguardo al fabbisogno delle Ferrovie federali in materia di manutenzione e materiale rotabile.
Un degrado chiamato FFS - Il ticinese nel suo atto parlamentare sottolinea come una delle cause "dell'ormai cronico degrado, in termini di qualità e puntualità, del servizio trasporto passeggeri delle FFS" è l'insufficienza e la perdita di qualità del materiale rotabile in esercizio. Storni non manca di alludere al difetto alle porte dei vagoni costato la vita a un dipendente dell'azienda.
Inoltre, secondo il consigliere nazionale, la mancanza di locomotive è una delle cause dei ritardi e dei limiti di produttività del servizio cargo svizzero ma anche internazionale. All'origine vi sarebbero errori nella pianificazione e nell'esercizio degli stabilimenti di manutenzione FFS.
Nell'interpellanza il parlamentare chiede lumi al governo riguardo alla manutenzione del materiale rotabile, in particolare agli investimenti, all'evoluzione del personale e all'approvvigionamento di materiale.
La risposta delle FFS - Nella risposta pubblicata oggi, il governo precisa che negli ultimi 10 anni le FFS hanno investito in media circa 55 milioni di franchi all'anno - 5 milioni in Ticino - in impianti di manutenzione e officine nelle sedi di Bellinzona, Bienne, Olten, Oberwinterthur e Zurigo
Per quanto riguarda la manutenzione, le FFS ricorrono a una strategia nazionale: vi sono quindi fluttuazioni nelle singole sedi dipendenti da fattori quali il materiale rotabile, l'intervallo di revisione o l'intervento di manutenzione. Negli ultimi cinque anni l'effettivo di personale tecnico/addetti alla manutenzione è globalmente aumentato del 3% circa nel traffico viaggiatori, mentre è diminuito del 20% circa in quello merci.
Il governo precisa che gli investimenti in impianti di manutenzione e officine sono finanziati con fondi delle FFS, mentre la Confederazione provvede direttamente, mediante la convenzione sulle prestazioni, al collegamento di tali impianti, nuovi o ampliati, alla rete ferroviaria esistente e a eventuali adattamenti di quest'ultima.
Per il nuovo impianto di manutenzione di Castione, a dicembre 2017 le FFS, il Cantone Ticino e il Comune di Bellinzona hanno firmato una dichiarazione d'intenti. Nel 2018/2019 il Municipio di Bellinzona e il Gran Consiglio ticinese hanno approvato un contributo finanziario di rispettivamente 20 e 100 milioni di franchi, da destinare in particolare all'acquisizione parziale del terreno sul quale si trova l'attuale officina e al mantenimento dei posti di lavoro nell'industria. Finora, precisa il Consiglio federale, non è ancora stato effettuato alcun pagamento.
Le FFS prevedono che in ognuno dei sette anni precedenti l'entrata in servizio dell'impianto di Castione sarà necessario un investimento totale di 140 milioni di franchi negli stabilimenti di manutenzione. Secondo l'attuale pianificazione, questi mezzi saranno destinati, oltre che all'officina in Ticino, in particolare agli impianti già esistenti a Zurigo e Yverdon.
Per quanto riguarda le riserve di materiale rotabile, attualmente le FFS dispongono di un 10% in caso di flotta in regolare esercizio e stabilmente in servizio.
Il governo aggiunge che le FFS hanno avviato dieci anni fa una trasformazione per tener conto della maggiore complessità del materiale rotabile. Inoltre, le flotte di ultima generazione consentono anche la diagnostica a distanza, con un monitoraggio dalle cosiddette Control Rooms.
Infine il Consiglio federale precisa che dalle informazioni in suo possesso FFS Cargo risulta essere dotato di un numero sufficiente di locomotive per il traffico merci.