Le funzioni religiose potrebbero ripartire il prossimo 8 giugno. Nel frattempo si allestisce un piano di protezione
LUGANO - La nostra quotidianità sta tornando a una nuova normalità, in diversi ambiti: dalla riapertura dei parrucchieri a quella di negozi e ristoranti, dal ritorno degli allievi nelle aule alla ripresa dell'offerta museale. Ma per ora i fedeli si devono ancora accontentare di messe domenicali e preghiera attraverso l'offerta online della Diocesi di Lugano.
Verosimilmente le chiese potranno però riaprire a partire dal prossimo 8 giugno (è attesa una conferma del Consiglio federale). Nel frattempo le parrocchie si preparano comunque all'adozione di tutte le misure necessarie per il rispetto delle norme igieniche e del distanziamento sociale.
In tal senso - come scrive il portale cattolico catt.ch - ieri sera la Curia vescovile ha inviato a tutti i parroci ticinesi una mail con sette indicazioni per l'allestimento di un piano di protezione. Si tratta innanzitutto di stabilire la capienza degli edifici religiosi, «tenendo conto che a ogni fedele dovrà essere garantito uno spazio (intercalato tra le file di banchi o sedie) di quattro metri quadri, in ogni caso non più di un terzo della capienza massima normale». I posti a sedere dovranno inoltre essere «indicati chiaramente».
Agli ingressi delle chiese dovrà essere messo a disposizione del disinfettante per le mani. E i fedeli non potranno utilizzare libretti di canto o altri sussidi.