Lo sostiene il Coordinamento donne della sinistra, riunitosi oggi in assemblea
LUGANO - «Il 2020 è stato un anno particolarmente duro per le donne. Un anno che ha rafforzato le disuguaglianze sociali e le discriminazioni di genere. Infatti, se da una parte le donne sono state duramente colpite a livello sociale ed economico dalla pandemia, dall’altra non sono state per nulla rappresentate nei media e considerate nei tavoli di discussione».
È con queste parole che l'anno appena passato è stato ripercorso durante l'Assemblea annuale del Coordinamento donne della sinistra, tenutasi per questa volta in via virtuale.
Nei temi del giorno si è anche riflettuto sulla tematica "Donne e (post-)Covid", momento nel quale «è emersa tanta preoccupazione, paura, frustrazione e rabbia, ma anche voglia di reagire per portare delle alternative all’attuale sistema capitalista, che è la causa principale sia della pandemia, che delle conseguenze sanitarie, economiche e sociali che ne derivano», si legge in un comunicato, condiviso in serata dal Coordinamento.
In particolare, si è discusso delle crescenti discriminazioni che hanno colpito le donne, le quali hanno avuto un ruolo «fondamentale durante la crisi sanitaria», e per questo loro impegno «hanno ricevuto applausi, ma non migliori condizioni salariali o di lavoro». Al contrario, è stata esacerbata dalla pandemia anche «la violenza domestica, a causa del maggiore tempo trascorso a casa».
Inoltre, il sentimento comune delle presenti è che le «esperienze e sensibilità» delle donne «vengono sovente dimenticate dai media e dagli organi decisionali, dove prevalgono soprattutto le personalità al potere e quindi uomini». Qui un appello ai media: «di donne competenti ci sono in ogni ambito della società e vanno coinvolte».
Al termine dell'assemblea, il Coordinamento ha dato uno sguardo all'agenda 2021, «un anno importante, poiché si festeggerà il 50° anniversario del suffragio femminile in Svizzera». Il focus sarà sulla parità, sulla tematica della dissimulazione del viso («un'iniziativa alla quale bisogna opporsi»), e sulla campagna per le comunali.