Negli istituti ticinesi e romandi si punta alla normalità. Senza test di massa ripetuti nelle aule
BELLINZONA / BERNA - "Reattività" e "adattabilità" saranno le parole chiave del rientro scolastico in Ticino e nella Svizzera romanda. Per lottare contro il coronavirus, i cantoni latini puntano su un aumento della sorveglianza nelle scuole, senza però ricorrere a test ripetitivi e di massa. Verranno inoltre applicate soluzioni diverse a seconda del contesto locale.
Malgrado una situazione sanitaria ancora instabile, il rientro scolastico si farà «in un'ottica di normalità», scrive la Conferenza intercantonale dell'istruzione pubblica della Svizzera romanda e del Ticino (CIIP) in un comunicato odierno. Il ritorno in classe di bambini e giovani, che è stato preparato seguendo le raccomandazioni federali e cantonali, si farà «con modalità adattate e flessibili».
Secondo la CIIP le misure di protezione prese l'anno scorso hanno dimostrato che è possibile offrire un insegnamento in presenza assicurando la sicurezza sanitaria. Queste sono quindi mantenute, in primis i gesti barriera (distanziamento, igiene delle mani, aerazione e disinfezione dei mobili).
La mascherina non sarà obbligatoria nelle scuole elementari. Nelle scuole secondarie, durante le prima settimane di corsi, il porto della mascherina varierà da un cantone all'altro e dipenderà da vaccinazione, guarigione e risultati dei test ripetuti per giovani di più di sedici anni e adulti.
Per la vaccinazione - I cantoni latini incoraggiano vivamente adulti e giovani dai sedici anni a vaccinarsi. «Oltre al beneficio individuale, permette di minimizzare il rischio di epidemia nell'ambito scolastico e di favorire il proseguimento dell'insegnamento nelle migliori condizioni».
L'intensificazione della sorveglianza in seno alle scuole verrà mantenuta e addirittura rinforzata, grazie a test mirati su decisione dei servizi cantonali della salute. Come l'anno scorso, i test mirati avranno luogo in presenza di casi positivi in una classe o uno stabilimento. A seconda dei risultati e dell'età del pubblico in questione, delle quarantene potranno essere attuate.
Test proporzionali - I cantoni latini li considerano infatti come «un onere sproporzionato rispetto ai risultati attesi e al rischio moderato per i bambini. Non verranno invece più effettuati test ripetitivi e di massa», soprattutto perché giovani e bambini hanno già pagato «un prezzo alto durante la crisi».
«È difficile mettere nuovamente il sistema scolastico sotto pressione quando c'è ancora una frangia della popolazione che esita a farsi vaccinare», aggiunge la conferenza regionale latina. I test di massa verranno effettuati soltanto in alcuni cantoni, in determinati periodi o soltanto in alcuni gradi di scolarità.
Infine, le attività parascolastiche saranno autorizzate, un segno di questo voluto ritorno alla normalità. La CIIP considera indispensabile offrire ai nuovi allievi, studenti e apprendisti attività culturali e sportive. Le misure di protezione saranno allora identiche ai piani di protezione previsti per la cultura o lo sport e adattate al tipo di attività, sottolineano i cantoni latini.