Dal rapporto della Seco relativo a febbraio si evince che il numero dei disoccupati è in lieve (ma constante) discesa.
Il tasso svizzero si attesta al 2,5% (-0,1%). Quello del nostro cantone al 3,1%. In totale sono 5'240 i ticinesi in cerca di un lavoro, 232 in meno rispetto al mese di gennaio.
BELLINZONA - La disoccupazione è in lieve diminuzione in Svizzera nel mese di febbraio: a livello nazionale il tasso si è attestato al 2,5%, a fronte del 3,6% dello stesso mese dell'anno scorso e del 2,6% del gennaio 2022. In calo anche i disoccupati in Ticino e nei Grigioni.
Sotto i 120mila - Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) il numero dei senza lavoro iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC), si è attestato a 117'970, ovvero 4'298 in meno rispetto al mese precedente e 49'983 in meno di febbraio 2021, ancora particolarmente segnato dalla pandemia. Va peraltro ricordato che nel giugno 2019 le persone senza impiego erano però ancora meno di centomila (97'222).
5'240 senza lavoro in Ticino - In Ticino nel febbraio 2022 il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,1% (-0,1 punti rispetto a gennaio, -0,9 su base annua), nei Grigioni all'1,2% (-0,1, rispettivamente -0,8). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 5'240 disoccupati (-232 mensile, -1640 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1295 (-228 e -889).
Non benissimo la Romandia - I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 5%. Con un tasso del 4,4% il primato negativo spetta a Ginevra, seguono Giura (4,1%), Vaud (3,6%) e Neuchâtel (3,5%). Alti sono anche i valori di Basilea Città (3,3%) e Argovia (3,0%). Con un tasso dello 0,5%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è al 2,3%, un po' meno della media nazionale.
Per fascia d'età - Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è diminuito di 271 unità rispetto a gennaio a un totale di 10'129, cioè 7'199 persone in meno che un anno prima. In flessione è pure la quota di lavoratori ultra 50enni disoccupati, scesa di 1'225 persone a 36'643. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente ciò corrisponde a una diminuzione di 10’645 persone, spiega la Seco.
Svizzeri e stranieri - Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,7% (-0,1 rispetto a gennaio 2022, -0,4 rispetto alla media annua del 2021), gli stranieri del 4,7% (-0,2 e -0,6). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per i bulgari (13,5%), i rumeni (9,6%), gli africani (9,3%) - che la Seco considera nel loro insieme -, i kosovari (7,6%) e i polacchi (7,0%). L'Ue è al 4,1%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 5,0%, l'Italia al 4,5% e la Germania al 2,6%.
Il dibattito sui dati - I dati diffusi dalla Seco si basano sulle persone effettivamente iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC). La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. L'ultima stima disponibile - pubblicata a metà dicembre - dà la disoccupazione in Svizzera nel terzo trimestre 2021 al 5,1%. Lo scarto fra i due dati - quello della Seco e quello ILO - suscita spesso acceso dibattito.
Tradizionalmente più basse - Le quote di senza lavoro registrate dalla Seco sono comunque «tradizionalmente basse»: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004. Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.
Posti (ancora) vacanti - Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 201'909, ovvero 4'958 in meno rispetto a gennaio e -57'826 che dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 67'826.
Lavoro ridotto - I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di dicembre (ultimo dato disponibile): ha colpito 42'077 persone, ovvero 2'676 in meno (-6,0%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è sceso di 1096 unità (-14,8%) portandosi a 6288. Il numero delle ore di lavoro perse è invece diminuito di 47'440 unità (-2,1%), per un totale di oltre 2,24 milioni di ore. Nel corrispondente periodo dell'anno prima (dicembre 2020, periodo segnato dalla pandemia) erano state registrate 18,6 milioni di ore perse, ripartite su 293'678 persone in 34'667 aziende.
Sempre nel mese di dicembre 2021, la Seco spiega che 2738 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.