Gli avvistamenti di lupi nei centri abitati non sorprendono Sandro Rusconi: «Presto o tardi qualcuno ci inciamperà»
LUGANO - Gli avvistamenti di lupi nei pressi dei centri abitati, sia in quel di Bodio che in valle di Blenio (con il recente abbattimento di un giovane esemplare), non sorprendono affatto Sandro Rusconi, vicepresidente dell'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori (APTdaiGP).
«Con l'arrivo dell'inverno sono ormai tutti sul fondovalle - spiega -. Questi episodi sono la prova di quanto continuiamo a ribadire: lo spazio selvatico a loro disposizione è discretamente abbondante d'estate, anche se comunque insufficiente. Ma d'inverno si riduce dell'80%. Non sono casi isolati, in Ticino gli esemplari sono ormai più di una ventina e prima o poi qualcuno ci "inciamperà"».
Per Rusconi, questa migrazione a valle si traduce in un inevitabile problema di sicurezza, lo stesso messo in evidenza nell'interrogazione di Sara Imelli (Il Centro) consegnata ieri sul tavolo del Governo. «Cosa risponderanno? Che i lupi sono innocui per l'uomo. Io invece invito all'attenzione - prosegue il vicepresidente di APTdaiGP -. Anche perché quelli che circolano da noi non sono "veri lupi". Sono ibridati con il cane domestico. Di conseguenza non si comportano da veri lupi, ma più da cani randagi. E sono confrontati quasi quotidianamente con l'odore dell'essere umano, anche d'estate».
Questi incroci, secondo Rusconi, sono meno diffidenti e più sfrontati. «Il lupo d'altra parte è un animale opportunista. Si è insistito nel lasciarlo riprodursi in un ambiente a lui inadatto. Chi pensava di fare una favore alla specie, permettendo che si diffondesse sull'arco alpino, non ha fatto un favore né al lupo, né all'uomo».
Pochi, stando a Rusconi, i passi mossi fino a ora. «La Convenzione di Berna, riunitasi a Strasburgo, ha respinto la richiesta della Confederazione di catalogare il lupo non più come specie "rigorosamente protetta" ma solo "protetta". Questo è un problema. La nostra proposta? Ritirare la nostra adesione e proporre una firma con riserva sui grandi predatori».