La Lega dei Ticinesi accusa il collettivo R-Esistiamo.
CHIASSO - «Lanciano accuse pesanti e infamanti nei confronti delle forze dell’ordine; raccontano i fatti con la loro distorta visione delle cose e gettano discredito su tutto il lavoro che viene fatto. Lavoro che costa soldi, molti soldi del cittadino contribuente ticinese e svizzero». È la posizione della Lega dei Ticinesi nei confronti del collettivo R-Esistiamo e della recente denuncia sulle violenze all’interno del centro asilanti di Chiasso.
«Sanno – loro i falsi migranti - che ci sono le solite organizzazioni che raccolgono e divulgano tutto quanto vien detto per raggiungere il loro fine: aprire le porte a tutti, buttare all’aria la politica d’asilo, far saltare le istituzioni e chi cerca di garantire la legalità».
Per la Lega dei Ticinesi è giunto il momento di dire «“Basta”! Basta con i comunicati stampa e le manifestazioni di una manciata di persone (sempre le stesse!) del collettivo R-esistiamo, riprese dai nostri media, soprattutto con la Rsi in prima fila a far da grancassa. Basta dare credito a tutto quanto viene raccontato da qualsiasi richiedente l’asilo, senza alcuna controprova».
Per il partito «basta considerare le forze dell’ordine degli aguzzini e i collaboratori nei centri della SEM dei boia. Basta insomma a questa narrazione, montata ad arte e priva di ogni fondamento. La realtà è ben altra: oggi gli agenti di sicurezza nei centri d’asilo non possono più alzare nemmeno la voce, perché partono prontamente le denunce».
Si dimentica, per la Lega, «che gli agenti di sicurezza sono chiamati in primo luogo a proteggere i veri rifugiati (famiglie con bambini, ecc.) dai falsi rifugiati (giovani maschi, violenti e irrispettosi). Se dessimo ascolto ai farlocchi comunicati crederemmo che
la vita all’interno dei centri sia un inferno». Invece, «spendiamo centinaia di milioni di franchi per la politica d’asilo e per la politica d’integrazione, e in questi giorni il Consiglio federale ha chiesto ancora più soldi per l’asilo: parliamo di 133 milioni di franchi! È ora di dire “Basta!” a chi vuole solo denigrare la Svizzera, il suo popolo e le sue istituzioni!»