La cerimonia si è tenuta questa mattina. La ristrutturazione durerà circa tre anni. L'edificio sarà consegnato nell'autunno del 2026
BELLINZONA - Si è tenuta questa mattina a Bellinzona la cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo Pretorio, a cui hanno preso parte i consiglieri di Stato Christian Vitta e Norman Gobbi, oltre al presidente del Tribunale penale federale (TPF), Alberto Fabbri, al presidente della Corte di Appello del TPF, Olivier Thormann e ad alcuni rappresentanti della Magistratura ticinese.
Lo stabile, una volta ristrutturato, ospiterà la Corte di appello del Tribunale penale federale, la Pretura penale e la Polizia cantonale e avrà un forte valore simbolico, andando a rappresentare il federalismo, la dignità della Giustizia e la fiducia della cittadinanza nelle istituzioni. Il progetto, lo ricordiamo, è stato approvato dal Gran Consiglio nel mese di settembre del 2021, con un investimento complessivo pari a 50 milioni e 250 mila franchi e «si inserisce in un concetto urbano che fa di Viale Stefano Franscini un elemento essenziale nella trasformazione della città medievale in capitale permanente della Repubblica e Cantone Ticino».
In questo senso, riferiscono il DFE e il DI in una nota congiunta, «gli stabili del Tribunale penale federale e del Pretorio sono legati alla memoria storica della Città di Bellinzona e rivestono un’importanza strategica per l’assetto del viale: si relazionano infatti in modo diretto e ben percepibile con il quartiere governativo, con il Castelgrande, con il teatro sociale e con il nucleo. È per questa ragione che il corpo di testa a carattere rappresentativo che si affaccia su Viale Stefano Franscini, come già realizzato per il TPF, sarà integralmente conservato mentre il corpo retrostante sarà ricostituito secondo gli stessi criteri tipologici e architettonici che contraddistinguono la sostanza attuale».
La ristrutturazione e l’ampliamento del Pretorio durerà circa tre anni e la consegna dell’edificio è prevista per l’autunno del 2026.