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LUGANOAperitivo “svista” lago. «Il cliente va coccolato altrimenti non torna»

23.04.24 - 06:30
Prezzi a volte troppo alti e servizio non sempre all’altezza: uno dei “nodi” nel settore del turismo
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Aperitivo “svista” lago. «Il cliente va coccolato altrimenti non torna»
Prezzi a volte troppo alti e servizio non sempre all’altezza: uno dei “nodi” nel settore del turismo

LUGANO - Una bella giornata di sole, temperature quasi estive e uno splendido lago di fronte a voi. Quale situazione migliore per decidere di sedersi al tavolo di un bar e concedersi un aperitivo, meglio se in compagnia. Attenzione però a non incappare in spiacevoli sorprese. Perché se è vero che la location ha un suo valore e i prezzi sono ben scritti sul menù, forse per una città che fa del turismo un punto di forza, ci si aspetterebbe di poter contare su accoglienza e cura del cliente al 100%.

Non sempre però ciò accade e così può capitare che un lettore, dopo essersi accomodato e aver ordinato due americani e due bottigliette da mezzo litro di acqua, si veda arrivare un conto da 40 franchi. Il problema non è tanto, come ha detto il malcapitato che ha scritto in redazione, il costo dei drink (13 franchi l’uno)- in linea con altri bar - ma il servizio. 

Insieme alle bevande è infatti stato portato un minuscolo contenitore con una decina di patatine come ben visibile dalla foto che ha inviato. E nulla più. E allora la coppia, dopo aver ringraziato, si è alzata e invece di fermarsi anche a cena nel locale, come era loro intenzione, ha deciso di migrare verso altri lidi. 

Una realtà che viene variamente interpretata da altri gestori di locali di Lugano, concordi però nel sottolineare come si debba prestare attenzione al cliente - a prescindere dalle differenti filosofie dei diversi bar e dalla collocazione - per evitare che ciò influisca sull’immagine della città e dunque sugli affari. 

«Sono atteggiamenti che possono inevitabilmente avere delle conseguenze negative per tutti. Chi si siede al bar va coccolato - spiega Zep del bar Oops - La stagione del bel tempo è partita bene, in linea con l’anno scorso. Siamo fiduciosi e sempre pronti ad accogliere tutti». Ecco perché «la nostra filosofia è quella di trattare sempre al meglio chi viene da noi anche perché di bar e locali ce ne sono tanti e se il cliente si sente raggirato, non farà altro che andarsene». Il tema non è infatti tanto il costo di un drink, visto che consultando i menù di diversi locali in centro a Lugano, la media di un cocktail - dallo spritz al Negroni, passando per un Americano - è simile e oscilla di qualche franco, ma da cosa c’è intorno, in fatto di attenzioni e premure. «Noi ad esempio diamo degli stuzzichini come patatine, olive e taralli. Poi in certi giorni facciamo aperitivi particolari con delle tapas, insomma cerchiamo di diversificare  ed essere sempre pronti - spiegano dall’Oops - Perchè se poi passa il messaggio negativo è rischioso». 

Massima attenzione a chi si siede e ordina anche al birrificio Il Fermento dove, rimanendo in tema di aperitivo «oltre a ciò che portiamo di default con il bere, ovvero patatine, olive e noccioline, abbiamo poi molte altre proposte. Purtroppo non tutti hanno la stessa filosofia. Ognuno è ovviamente libero di fare come meglio crede. Sperando però che atteggiamenti magari poco professionali non vadano a incidere anche sugli altri». Il rischio infatti è che il cliente, sia esso un residente ma sempre più spesso un turista, inizi a parlare male di Lugano. 

Ma i problemi sono però anche altri, come spiega Mirella Lotti del bar Picchio. «A mio avviso bisognerebbe lavorare per portare i turisti anche nelle vie che non siano solo piazza Riforma dove, essendo terra prevalentemente di turisti, spesso capitano episodi che non sempre danno una bella immagine». 

Lo sforzo richiesto anche al Comune sarebbe quello «di organizzare magari eventi anche in aree meno centrali per far muovere di più i visitatori». Non pensare solo al fronte lago come accade, ad esempio, con appuntamenti come Lugano Marittima. Noi facciamo eventi, siamo inoltre un bar sportivo dove in tanti vengono a vedere i vari match sui maxi schermi e quindi ci siamo specializzati. Ma forse sarebbe meglio una maggior unità da parte di tutti e cercare di evitare situazioni spiacevoli dove il cliente paga per non avere un servizio adeguato. In tema di aperitivi noi solitamente abbiamo un buffet, il giovedì, dove chi acquista da bere può servirsi e altre proposte negli altri giorni», conclude Mirella. 

A comprendere e stigmatizzare l’influsso «negativo» che può creare un servizio non all’altezza con due patatine misere e niente altro è anche Karim, del bar Fredy. «La gente c’è, con il bel tempo aumenterà, e il nostro compito è trattarli al meglio. Da noi, che inoltre non siamo proprio di fronte al lago è ancora più importante essere al top perché se al turista rimane impresso un brutto ricordo sarà un male per tutti». 

Un discorso dunque che partendo da un semplice aperitivo si amplia al turismo in generale. E gli ultimi numeri non sono positivi per il Ticino. Dai dati provvisori emerge un febbraio in calo rispetto al 2023 sia per gli arrivi (-2.1%) che per i pernottamenti (-6.3%). In attesa dei dati per il mese di marzo, l’Osservatorio del turismo dell’USI ha analizzato le informazioni delle strutture alberghiere del campione HBenchmark, che mostrano un’occupazione del 50.7%, in calo di 7.6 punti percentuali rispetto al 2023.

Ma sulle possibili conseguenze negative per i turisti, derivanti da un semplice gesto come bere un aperitivo in piazza, interviene Massimo Suter, presidente di Gastro Ticino. «Sinceramente credo che quando una persona compra una prestazione, sia essa un oggetto o un servizio come un aperitivo, deve informarsi. Deve verificare se il prezzo, facilmente consultabile sul menù, è per lui consono in base a ciò che gli viene offerto - spiega Suter- Non dare per scontato nulla. Se un Americano costa 13 franchi, quello è ciò che spenderà. Starà poi al barista offrire qualcosa in più, coccolare il turista, trattenerlo e invogliarlo a tornare. Ma non è un obbligo, è una prestazione volontaria dell’esercente». 

Un ragionamento che però, si potrebbe obiettare, potrebbe generare un pericolo, ovvero quello di dare una brutta immagine. «Credo che ogni barista abbia una propria filosofia e metodo nel proprio locale. Ognuno è conscio del fatto che i clienti possono andarsene in ogni momento - aggiunge Suter - Ma bisogna anche essere chiari su un fatto che riguarda la piazza centrale di Lugano così come quelle di ogni altra grande città. Dove i turisti “cadono dentro” il locale magari c’è meno attenzione, dovuta a diversi fattori, senza che ciò significhi fare qualcosa di scorretto. Chi magari è nelle zone adiacenti ha meno pressione». Un invito sottinteso dunque alle persone a informarsi sempre con la massima attenzione.

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COMMENTI
 

macello22 7 mesi fa su tio
Ho lavorato in un bar a Lugano dove il Titolare diceva che per patatine o altro dovevano almeno spendere 10 a persona se no il costo del servizio non era coperto.... appunto lo Spritx lo vendeva a 9 CHF l'uno (aperol sottomarca, frizzantino da 2chf a bottiglia e acqua gasata, costo di produzione forse 2 chf) era ridicolo... Poi i ristoratori si lamentano, un caffè a 3 chf senza acqua una bottiglia di acqua da 8 chf ecco la cosa che costa meno è la birra 5chf 3dl se no il resto caro come il fuoco, come anche gli affitti dei locali troppo, troppo alti...

gadoal 7 mesi fa su tio
RICETTA SPRITZ: 3 parti di Prosecco (1.50 CHF) · 2 parti di Aperol (1.50 CHF) · 1 spruzzo di Soda (centesimi), ghiaccio a piacere (gratis). Totale 3 CHF. Me lo faccio a casa mia, con tanto di fettina di arancia e patatine, vista sul bel Malcantone.

sly 7 mesi fa su tio
Visto che la ristorazione in Ticino è totalmente in mani agli italiani, bisogna solo capire perché sono cordiali nel loro paese e menefreghisti nel nostro. Scommetto che sarà colpa della clientela....

Marg 7 mesi fa su tio
Risposta a sly
Hai perfettamente ragione

pag 7 mesi fa su tio
Suter nn perde mai occasione per stare zitto

Martino Vescovo 7 mesi fa su tio
5.- per un macchiato. Altro che noccioline e patatine. A Locarno. Prezzi di stagione. Ristoranti che aprono solo per i pasti. Zone dove non trovi un locale aperto fuori orario pasti. Siamo come sempre molto bravi a far soldi. Almeno certi ma per poco tempo.

Siamo alla canna del gas 7 mesi fa su tio
Risposta a Martino Vescovo
Penso che sia finita o quasi finita l'era di potere inc......are i turisti con prezzi da capogiro e il calo di pernottamenti ne è la conferma. Con quello che si spende in buona parte del Ticino il turista va altrove, ma non l'hanno ancora capito in tanti. Tanti hanno ancora la mentalità di aspettare quei pochissimi clienti che arrivano e poi far pagare loro il mancato conto della mancanza di clientela, giocandosi così pure quest'ultimi.
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