Ogni anno in Ticino si svolgono 250 interventi di chirurgia bariatrica, 4'000 in tutta la Svizzera. L'esperto: «Problema anche tra i giovani».
LOCARNO - Qualche chilo di sovrappeso l'aveva sempre avuto. Christian Pasinetti, tuttavia, non avrebbe mai pensato di perdere il controllo della situazione. A tal punto da arrivare a quota 147 chili durante il picco della pandemia. Dopo un by pass gastrico il 42enne di Locarno, attivo nel ramo dell'edilizia, è letteralmente rinato. E oggi pesa 84 chili. «Prima conducevo una vita completamente sregolata. Mangiavo fuori orario e male. Anche veloce. Ora è tutto cambiato».
Allarme tra i giovanissimi – A seguirlo e a operarlo è stato il medico Michele Marengo, responsabile del Centro di chirurgia bariatrica dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). «In Svizzera il 43% della popolazione adulta è in sovrappeso od obesa e il 12% è affetta da obesità. Tra i bambini e gli adolescenti il 15% è in sovrappeso od obeso e il 3% è affetto da obesità. Anche l'età media delle persone operate si sta abbassando. Oggi operiamo molti più 20enni rispetto al passato. La sedentarietà, dettata dall'ampia diffusione della tecnologia, è una delle cause principali».
Numeri da capogiro – Il numero di interventi, e qui non si comprende solo il by pass gastrico, ma anche altre varianti, è elevato: circa 250 a livello ticinese (comprendendo anche la Clinica Moncucco), 4'000 se si considera tutta la Svizzera. «Va anche detto che oggi l'obesità è riconosciuta come una malattia – dice il medico –. E si è abbattuto quel velo di vergogna che un tempo magari bloccava qualcuno nel prendere una decisione».
Il bivio – Christian ha avuto coraggio. E a un certo punto ha scelto di svoltare. «Facevo fatica sul lavoro. Ma anche ad avere contatto coi miei figli. Ero sempre stanco. L'operazione chirurgica è solo un passo del percorso. L'aspetto psicologico è altrettanto cruciale. Io stesso sono stato seguito da uno psicoterapeuta».
Il contesto – E poi è fondamentale il sostegno dei famigliari. «Le persone che hai attorno devono essere brave a supportarti e anche a sopportarti. A un certo punto ero diventato irritabilissimo. Soprattutto quando mi accorgevo di non potere mandare giù nulla perché lo spazio era limitato. Mi sentivo frustrato».
Svolta totale – A luglio 2023 Christian si è sottoposto all'intervento. I mesi successivi sono stati duri. Ma oggi il 42enne si sente rinato. «Al mattino quando mi alzo non sono mai stanco. Ho voglia di fare. Sono anche decisamente più lucido. Dalla mia alimentazione ho eliminato gli insaccati, il pane, parte dei latticini. E ho ridotto la pasta al minimo».
Spesa consapevole – Anche i pasti sono più regolari. «Faccio spuntini a metà mattinata o a metà pomeriggio. Alla sera non mi ingozzo più. Ho anche smesso di mangiare veloce, faccio più attenzione alla masticazione. E poi cerco di fare una spesa consapevole, con prodotti di qualità. Si pensa sempre di spendere di più. In realtà comprando la roba buona si risparmia e si spreca di meno».
«Il click lo fa il paziente» – La chirurgia bariatrica è sempre più diffusa. «Ma non è qualcosa da prendere alla leggera – puntualizza Marengo –. Ogni paziente viene analizzato a 360 gradi dal nostro team. Ed è importante che il paziente sia attivo in prima linea in questa metamorfosi. È lui che deve fare click in testa e cambiare le abitudini. Spesso alla base di un'obesità ci sono vissuti personali mai elaborati. E il cibo diventa qualcosa di consolatorio. Ecco, prima bisogna affrontare questi aspetti ed esserne consapevoli. A quel punto le probabilità di successo aumentano».