La polizia avrebbe chiamato la ditta che si sarebbe poi occupata della messa in sicurezza del sedime dell'ex Macello.
LUGANO - La vicenda della demolizione dell'ex Macello si arricchisce di una nuova pagina. Sì, perché dopo il botta e risposta di ieri tra Unia, che ha accusato la polizia di aver intimato l'abbattimento dell'edificio ben prima dell'occupazione dello stabile Vanoni, e la Polcom di Lugano, che da parte sua ha smentito tutto, ecco arrivare un'email - a cui ha avuto accesso La Regione - che confermerebbe le tesi esposte dal sindacato.
Secondo «documenti riservati», infatti, il preavviso telefonico a una delle tre ditte occupatesi dello sgombero del Centro autogestito sarebbe infatti stato dato alle 17.50 dal vice-comandante della Polcom in persona. Una tempistica questa, se confermata, che alimenterebbe notevolmente le polemiche sull'agire del Municipio, che avrebbe dato il via libera all'abbattimento dell'ex Macello quando la manifestazione di protesta degli autogestiti si stava svolgendo in maniera totalmente pacifica.
Sulla questione, ricordiamo, il Ministero pubblico ha aperto un procedimento penale per violazione delle regole dell'arte edilizia e infrazione alla Legge sulla protezione dell'ambiente.